Brutta, sporca e cattiva: insomma una classica partita di Serie C, per di più derby marchigiano, quella andata in scena sul vetusto palcoscenico del Mancini ed accompagnata dalla colonna sonora di due calorose tifoserie. Sulla carta, nonostante la posizione in classifica, era davvero una brutta gatta da pelare quella fanese, rivitalizzata dalla cura Brevi e tale si è dimostrata nell’agone di un terreno di gioco via via più allentato (le note “morandiane” di “Scende la pioggia” stanno diventando un sottofondo costante di questa stagione…). D’altronde al Mancini anche l’indiscussa battistrada patavina ha sofferto e non poco, raggiungendo l’agognato pari solo nelle ultimissime battute per giunta con un discutibile calcio di rigore. Quest’oggi ha sollevato invece nuovamente polemiche l’ennesimo gol inspiegabilmente annullato allo sfortunato capitan Conson, che già col Mestre si era visto non del tutto limpidamente vanificare un’inzuccata vincente. Con l’ipotetico vantaggio rossoblu la contesa avrebbe sicuramente preso un’altra piega, anche se la Samb ha poi avuto il difetto di non pressare alto il Fano, concedendogli metri e fiducia concretizzati dall’ex Fioretti. C’è voluta una reazione, che Pierangelo Bertoli avrebbe definito “a muso duro”, oltre a qualche aggiustamento tattico di mister Capuano per riacciuffare una sfida che sembrava persa. Sono venuti fuori quel vigore, quel carattere e quella voglia di non soccombere che già contro Pordenone, Triestina, Gubbio e Padova hanno permesso alla Samb di Capuano di cogliere l’1-1. Punteggio praticamente periodico con cui i rossoblu pareggiano per la terza volta in trasferta dopo gli identici risultati conseguiti a Renate e Padova. È vero che per la prima volta patron Fedeli, pesantemente apostrofato in tribuna, non vince a Fano dopo il 4-1 e il 2-1 delle ultime due stagioni, ma questo 1-1 pesa più del punticino acquisito, come ha dimostrato anche il tributo rivolto dai 400 supporters ai giocatori a fine gara. Anche perché nel finale si stava ripetendo la clamorosa ripartenza, che fruttò il raddoppio alla Fermana al Recchioni, stavolta costata il sacrificio di Marchi, altra assenza pesante assieme a quella di Rapisarda nel prossimo turno infrasettimanale al Riviera contro il Vicenza. Contro i veneti ci sarà un secondo posto da riconquistare a seguito del doppio sorpasso di Reggiana e Bassano, ora avanti di una sola lunghezza.
Alessio Perotti
FEDELI: «CI MANCA SEMPRE QUALCOSA»
CAPUANO: «IL PUNTO PIU’ IMPORTANTE»