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Alla Palazzina Azzurra la mostra sulla tragedia del Ballarin. Piunti: «Grande commozione»

All’apertura della mostra presenti anche i familiari di Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni. Lo storico Luigi Tommolini: «Questa tragedia appartiene a tutti noi»…

E' stata inaugurata sabato 29 aprile, alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, la mostra "Lassù qualcuno ci ama" dedicata a Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni, vittime del tragico rogo del Ballarin avvenuto il 7 giugno 1981. L'esposizione, organizzata dall'Associazione Noi Samb in collaborazione con il museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, sarà visitabile fino al 10 maggio.

Presenti alla serata inaugurale il sindaco Pasqualino Piunti, gli assessori Pierluigi Tassotti e Annalisa Ruggieri, l'ex gloria rossoblù Bruno Ranieri e i familiari delle due giovani vittime tra cui il papà di Carla Bisirri e la mamma di Maria Teresa Napoleoni, visibilmente commossi. Un momento intenso colmato da racconti ma anche silenzi.

«La Palazzina, luogo storico di questa città, ospita un evento che sa di ricordi – ha dichiarato il primo cittadino di San Benedetto -. Mi sono commosso perché io quel giorno c'ero. La storia che mi è stata raccontata dal signor Bisirri, inoltre, mi ha molto toccato; sua figlia Carla avrebbe dovuto sposarsi tre mesi dopo».

Al primo piano numerosi quadri dedicati al Grande Torino ed in particolare ai fratelli Aldo e Dino Ballarin:

«San Benedetto e Torino sono legate indissolubilmente non solo per motivi calcistici ma anche per finalità turistiche – ha proseguito Piunti – Negli anni 70 la Samb prese il portiere del Toro Antonio Pigino. L'attaccante Primo Pasquali, successivamente, partì da qui alla volta di Torino. Ringrazio l'Associazione Noi Samb per la delicatezza e la sensibilità con le quali hanno organizzato questo evento».

A prendere la parola anche Paolo Mugliari dell'Associazione Memoria Storica Granata:

«Porto i saluti di tutti i soci del Museo del Grande Torino – ha dichiarato – La nostra storia associativa ha 22 anni e ogni volta mi emoziono tantissimo. Il nostro è un museo alimentato da pura passione; in questi anni abbiamo allestito circa 150 mostre itineranti. Tre anni fa, casualmente, ho conosciuto la storia di Carla e Maria Teresa. Capisco il senso della tragedia ma soprattutto il senso della memoria. Nel nostro museo c'è una frase che dice che la tragedia non è morire ma dimenticare. Faremo di tutto dunque per onorare il ricordo di queste due ragazze nella nostra casa».

Non sono mancati i commenti di Luigi Tommolini, curatore dell'esposizione:

«In questi anni ho sempre pensato che non fosse giusto dimenticare il sacrificio di due belle e brave ragazze. Finalmente, dopo lunghe battaglie, siamo riusciti a fare qualcosa. Questa tragedia appartiene a tutti noi. Io, quel giorno, sono stato fortunato ma porto con me immagini impossibili da rimuovere. Carla e Maria Teresa oggi sono vive e sono qui con noi».

Redazione

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