Nella difficile risalita della Samb dopo il disastroso avvio di campionato, la gara giocata contro l’Imolese rappresenta forse l’essenza dell’anima rossoblù.
Contro gli uomini di Dionisi, quelli di Roselli, sfigurano nel primo tempo, pur confezionando qualche importante azione da gol. L’inerzia del match cambia nel segreto degli spogliatoi. Il tecnico umbro sembra mandare in campo un’altra squadra che con una gomma cancella il brutto visto nella prima frazione e si mette in cattedra a snocciolare calcio. Tutto dopo aver chiuso i primi 45′ occupando l’ultimo posto solitario in classifica – virtuale – del girone B, visto che mentre la Samb perdendo per 1-0 in casa la Virtus Verona stava facendo risultato contro il Renate. Sembra incredibile, ma la Samb quadrata della ripresa per un attimo ha fatto sparire critiche e paure accumulate nelle prime giornate. Stanco apre le danze con un gol che ricorda quello fatto contro il Monza (solo nella finalizzazione) con un tiro che incamera tutta la cattiveria dell’attaccante ex Modena. Ilari, invece, pare voler dire: “A Ravenna ho toppato, ma so dov’è la porta”, che in termini diversi è più o meno quello che ha confermato in sala stampa [LEGGI QUI]. Ma gol a parte è l’atteggiamento generale della squadra in campo che lascia ben sperare e permette di capire meglio questa dichiarazione dell’allenatore. Il pressing, asfissiante ma organizzato degli avanti rossoblù sulle uscite della difesa di Dionisi, ha permesso di schiacciare l’avversario piegandone i punti di forza. C’è da rivedere qualcosa nell’assetto difensivo (più che negli uomini) perché restano gli errori pur cambiando gli interpreti. Resta infatti difficile credere che lo Zaffagnini in forza alla Samb sia il fratello più scarso di quello che giocava con l’Albinoleffe un anno fa o che Miceli da centrale senza fronzoli sia diventato la brutta copia di ciò che era. Il secondo tempo di Samb-Imolese fa coppia con quelli di Samb-Fano, Samb-Vis Pesaro e Teramo-Samb. Cambiano i risultati, ma in campo i rossoblù sembrano sempre scendere con due formazioni diverse. Pare una squadra ancora poco costante nel gioco, ma che con l’avvento di Roselli sembra fortemente intenzionata a seguire quel processo di organizzazione ed assimilazione dei concetti tanto cari all’allenatore. Se la vittoria nel turno infrasettimanale è una mosca bianca lo si vedrà già domenica, nella difficile trasferta al Mancini di Fano dove per la seconda volta in questo mese rossoblù e granata incroceranno i guantoni. Dopo quella, per lo meno, Roselli avrà tempo di lavorare sul campo con i suoi non dovendo vivere l’ennesima settimana atipica, preparando con dovizia di particolari l’altra trasferta, quella temibile, a Terni. I rossoblù sembra siano vittima di se stessi, avvolti in una spirale di errori e down di gioco incredibili. Se la vittoria, i gol e le prestazioni saranno le medicine necessarie per uscire da questo circolo vizioso lo si scoprirà inanellando altri risultati positivi di cui la Samb ha ora un disperato, ma meno ossessivo vista la maggior coscienza di sé, bisogno.