Ancona-Samb 2-2, IL COMMENTO: Un’altra ripresa troppo rinunciataria

ANCONA-SAMB 2-2, LA CRONACA
LE PAROLE DI PALLADINI: «UN
PECCATO CHE SIA FINITA COSÌ»
MASSI: «SONO DELUSO, L’ANCONA
SEMBRAVA LA CAPOLISTA»

Accomunate da quattro fallimenti (in realtà sei per la Samb, ma due senza inficiare la categoria), di cui l’ultimo in casa dorica assolutamente arrivato come un fulmine a ciel sereno, e da tante disavventure societarie, biancorossi e rossoblù mancavano di fronteggiarsi al Del Conero dal 2017, in Serie C (2-1 per gli ospiti guidati da Sanderra contro un Ancona ad un passo dall’ennesima scomparsa). In questo contesto è stato nuovamente un peccato, come capitato all’andata al Riviera, non vedere contemporaneamente le due tifoserie sugli spalti. E così stavolta sono stati gli ultras anconetani a rimarcare nei primi minuti con striscione e voce la pressante richiesta di trasferte libere. In assenza solo fisica, visto quanto accaduto ieri al Ciarrocchi, della tifoseria rossoblù ci hanno pensato i due massimi esponenti della società, i fratelli Massi, Vittorio e Fausto, a spronare uno ad uno i calciatori al rientro negli spogliatoi dopo il riscaldamento pre-partita.

Dalla panchina i due simboli storici dei due sodalizi, Palladini e Gadda, si sono affrontati rispettivamente con lo stesso layout (4-2-3-1) di una settimana fa e un 5-3-2, dove Pecci schierato come quinto a sinistra si è subito rivelato mossa vincente con la percussione che ha procurato il penalty del vantaggio. E così è andata in scena la legge dell’ex con le due doppiette di Martiniello (12 centri) e di capitan Eusepi (dal dischetto col brivido), a quota 13, con un pareggio, che lascia l’amaro in bocca alla Samb per essere giunto in zona Cesarini, ma a conclusione di una ripresa in cui gli uomini di Palladini hanno lasciato completamente l’iniziativa in mano ai padroni di casa. È vero che non ci sono state occasioni clamorose per l’Ancona, ma il suo predominio territoriale contro una Samb penalizzata anche dalle ammonizioni a quasi tutto il pacchetto difensivo (Zoboletti, Pezzola e Gennari) è stato indubbio e alla fine è stata equa la divisione della posta. È venuto fuori, come era prevedibile, l’orgoglio della formazione di Gadda, domenica scorsa beffata a Recanati in quel recupero, che invece oggi le ha arriso, mentre una Samb appannata dovrà ora leccarsi le ferite.

Sarà questo il destino delle partite dirette da Raineri di Como, anche stavolta discutibile, perché la gara odierna ha incredibilmente, come solo la dea Eupalla può congegnare, ricalcato lo stesso andamento del rocambolesco 2-2 di Chieti della passata stagione con il ribaltamento del risultato da parte della Samb nel corso della prima frazione e il pari di Fall in pienissimo recupero. È stata una capolista troppo sparagnina quella che non è riuscita a dare un’ulteriore spallata al campionato (ora a +9 dalla seconda, il Teramo, a 7 giornate dal termine), disputando tutto il secondo tempo nella propria metà campo con un Guadalupi arretrato praticamente sulla linea dei difensori e un Kerjota, giustamente sostituito, lontano parente dello sgusciante esterno ammirato fino a qualche giornata fa. Proprio lui, assieme a qualche altro calciatore poco brillante negli ultimi tempi, come Baldassi, entrato malamente nella parte finale (perché non gli è stato preferito Fabbrini, che almeno avrebbe potuto tenere palla?), dovrà essere rimesso nelle migliori condizioni, sfruttando l’imminente sosta.

Nel big match contro un Chieti oggi caduto all’Angelini contro un sorprendente Sora, che si è ripetuto dopo aver sconfitto il Teramo, ma imbattuto in trasferta, mancherà invece per la prima volta in questo campionato Gennari, assenza rilevante, ma parzialmente compensata dal probabile rientro di Zini dopo l’infortunio. Ci sarà sicuramente la spinta del Riviera, ma ci vorrà anche la migliore versione della Samb e non certo quella sbiadita delle ultime giornate per posare una pietra miliare nella costruzione di questa agognata promozione.

Alessio Perotti

TUTTE LE NOTIZIE DELLA GAZZETTA

Commenti