Cosa è rimasto della corazzata che all’inizio della stagione avrebbe dovuto ammazzare a mani basse il campionato? Nulla.
L’ex patron Ranucci ha lasciato il governo a Stefano Bandecchi. Bandecchi, al culmine del clima di contestazione che avvolge l’ambiente da ormai diversi mesi e dopo essere stato insultato e colpito dagli sputi di alcuni tifosi, ha deciso di allontanarsi dal mondo del calcio. Ecco quindi il passo indietro del presidente che, tuttavia, non abbandona la barca, ma annuncia la fine del suo percorso nel momento in cui a lui subentrerà un’altra società.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti il vice-presidente Paolo Tagliavento, ex arbitro internazionale, Marco Proietti, avvocato della società e Gianluca Febi, responsabile della comunicazione rossoverde.
Febi ha parlato, su incarico di Bandecchi, proprio citandone le parole: «Voglio avere un rapporto sereno con lo sport e il calcio è uno sport che dovrebbe basarsi su altri principi. E’ per questo che mi sento fuori dal calcio. Non era prevedibile per me che accadesse questo. Non me lo aspettavo. Ne sono rimasto colpito ancora una volta. La mia umiltà è stata travisata. Aggiungo che sono un imprenditore che mantiene i suoi impegni e finché non ci sarà qualcuno che porterà avanti questo progetto, io li rispetterò. E’ il mondo del calcio che ha litigato con Bandecchi e proprio per questo forse dovrò occuparmi di altre cose». Il patron assicura comunque il suo impegno fino al termine della stagione in una sorta di amministrazione controllata.
Gli fa eco Tagliavento: «Dobbiamo assolutamente concentrarci su quello che è purtroppo la salvezza, obiettivo che deve essere assolutamente chiaro a tutti, della Ternana. Da oggi bisogna che lasciamo lavorare la squadra e dare ai giocatori tutti gli strumenti perché l’obiettivo rimane fondamentale».
Proietti parla di avvicendamenti: «Dobbiamo prendere atto della volontà della società e iniziare a lavorare ognuno per le proprie competenze. Quanto vale la Ternana? Io vorrei fare un passo indietro: l’incontro di oggi ha solo la finalità di dare indicazioni operative. Quello che la proprietà aveva da dire, l’ha già detto. Poi se il patron vorrà fare dichiarazioni lo farà. L’eventuale risarcimento per il mancato ripescaggio? Questa è una valutazione in standby fino al 26 marzo, perché dobbiamo capire cosa succederà. Io credo che dobbiamo attendere il 26 sera potremmo avere un’idea più chiara di ciò che ci attende. Ci sono varie soluzioni da studiare, ma bisogna ragionare in maniera più concreta, avete visto che ci sono udienze che sembrano definitive ma non lo sono».