È evidentemente ancora una squadra da farsi questa Samb, rivoluzionata dal mercato estivo, e presentatasi al battesimo del Bartolini a Monticelli con cinque undicesimi dello scorso campionato in campo, di cui in realtà però 2 soli titolari (Pezzola e Battista, visto che Chiatante, Orfano e Paolini per vicissitudini varie sono rimasti ai margini dell’assetto base nella passata stagione). Ha sofferto il layout per cui ha optato Palladini, un 4-2-3-1 spesso scollato soprattutto nel primo tempo in particolare nella zona nevralgica del campo, dove la coperta è più volte risultata corta, favorendo alternativamente gli inserimenti centrali od esterni dell’Atletico Ascoli, ancora una volta ottimamente schierato da Seccardini.
Si sono così rivissute le stesse ambasce patite nei due confronti dello scorso campionato conclusi con un rocambolesco pareggio (2-2) al Riviera e una squallida sconfitta ad Ascoli (2-1) contro un Atletico, che – è bene ricordarlo – non perse con nessuna delle compagini di vertice (due pari col Campobasso, un pari e una vittoria contro L’Aquila). Continua quindi a restare a secco di vittorie contro la seconda squadra di Ascoli la Samb, che nella stagione 2015/16 della promozione in Serie C, non riuscì a superare nemmeno il Monticelli di Stallone, oggi in tribuna assieme al sindaco di Ascoli Fioravanti (harakiri al Riviera per 4-5 con Beoni in panchina e 1-1 in un Del Duca a porte chiuse al ritorno quando il trainer era lo stesso Palladini).
L’indisponibilità di Guadalupi, che nell’antipasto di Coppa di una settimana fa ha dimostrato di poter ben svolgere il ruolo di centro gravitazionale, e che ne avrà per altre due giornate di squalifica, unitamente all’impossibilità di utilizzare un Lulli ancora non in condizione hanno indotto il tecnico sambenedettese a varare un assetto, che ha concesso troppi metri agli ascolani, oggi in maglia verde, bravi a tenere costantemente in mano il pallino del gioco con trame ben disegnate. Da parte rossoblù invece poco o niente, solo una buona predisposizione in fase difensiva e così il punto raccolto è il massimo che oggi si poteva mettere in cascina. Teniamo anche conto del fatto che è solo la prima e contro una formazione che gioca assieme da anni al contrario di una Samb ancora in cantiere non è che ci aspettasse calcio champagne.
D’altronde proprio con due pari in trasferta erano iniziati altri due campionati vinti in Serie D, nel 2000/01 uno scialbo 0-0 a Città Sant’Angelo contro la Renato Curi e nel 2015/16 3-3 a Fermo, dove nel primo tempo però si mise già in mostra lo squadrone, che poi avrebbe dominato il campionato. È comunque un romanzo, di cui oggi è appena partita la stesura, quello del campionato di Serie D 2024/25, di cui già si intravede una prevista protagonista come L’Aquila, che ha perentoriamente steso (3-0) la Civitanovese di Alfonsi, ma che è ancora assolutamente tutto da scrivere, sperando che stavolta sia a lieto fine per i nostri colori.
Alessio Perotti
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