L’Atletico Centobuchi è stata una delle prime società ad ordinare ai suoi tesserati di rimanere in casa, liberandoli dalle incombenze riguardanti gli allenamenti anche quando c’era incertezza sul da farsi.
Il ds Gianmarco Ameli mostra grosse perplessità su come il calcio potrà riprendersi da questo duro colpo: «Non è facile dare risposte sul futuro – dice in una intervista diffusa sulla pagina ufficiale della società – perché questo è un duro colpo che purtroppo dovrà far rialzare e riorganizzare prima di tutto le aziende del nostro territorio. Il calcio in questo momento viene in secondo luogo, farlo ripartire subito sarà difficile anche perché le società, nel dilettantismo e soprattutto nei campionati regionali, vivono di sponsor delle attività del paese e adesso non sappiamo come ci rialzeremo. E’ difficile esprimersi per sapere quando e come ripartirà il calcio dilettantistico».
Meglio congelare le classifiche o annullare l’intera stagione? «Esprimersi sulla decisione che prenderà la Lega Nazionale Dilettanti non è facile ad oggi: sono sicuro che sapranno prendere una decisione giusta ed equa. A mio giudizio devono soprattutto pensare a salvaguardare il sistema e mettere le basi per rincominciare nel migliore dei modi, perché ad oggi si sta pensando solo a far terminare il campionato, quando la situazione che stiamo vivendo è molto grave e non sapremo come ne usciremo».
Sente spesso i calciatori? «Sento quotidianamente i nostri tesserati e raccomando loro di stare a casa fino a quando non riusciremo a debellare questo virus ottenendo la vittoria più importante!».