Atletico Centobuchi, Grillo: «Campionato duro, la coppa ci dirà chi siamo»

L’Atletico Centobuchi è alla vigilia del primo impegno ufficiale della stagione, in Coppa Italia, contro l’Atletico Ascoli. Abbiamo ascoltato mister Gennaro Grillo, alla seconda stagione sulla panchina bianco celeste, per parlare del torneo di Promozione, dell’ambizione dei suoi ma anche della gara contro i bianconero ascolani: «Sarà un campionato duro con la presenza di molte squadre blasonate come Civitanovese, Maceratese ma anche Atletico Ascoli, Valdichienti Ponte, Potenza Picena e Atletico Colli. Noi ci aspettiamo una tranquilla salvezza e quindi il mantenimento della categoria anche alla luce dell’aumentata difficoltà del torneo e del nostro budget che non è altissimo e non paragonabile ad altre squadre. La nostra società sotto questo punto di vista è una società modello e non di fa mancare nulla.  E’ chiaro che se dovessimo trovarci vicino alle posizioni che contano non ci tireremo di certo indietro».

Come giudica la rosa che le ha messo a disposizione la società?

«Sono molto contento della squadra che è stata allestita e allo stesso tempo fiducioso. Lo scorso anno avevamo un po’ il problema del gol e il nostro miglior marcatore è stato il centrocampista Diarra con otto centri. Poi nel girone di ritorno abbiamo avuto Picciola che ha fatto i suoi gol. Quest’anno avendo quest’ultimo sin dall’inizio poi con l’arrivo anche del senegalese Pape e di Liberati abbiamo un po’ tamponato questo problema. Per il resto la squadra è più o meno quella dell’anno scorso».

Il primo impegno ufficiale vi oppone all’Atletico Ascoli, una delle formazioni che Lei ha indicato essere una delle favorite del campionato:

«La prima gara ufficiale rappresenta per noi una verifica dopo tante amichevoli che non possono contenere quella tensione che ha in se’ una partita con qualcosa in palio. Allenarsi dal punto di vista psicologico è molto importante nel calcio e permette di raggiungere gli obiettivi. Affrontiamo una squadra fortissima che ci permetterà di verificare il nostro reale valore. Il loro è già accertato mentre il nostro è un po’ da scoprire».


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