AVEZZANO-SAMB 1-2, LA CRONACA
LE PAROLE DI MISTER MANCINELLI
Va sempre di rimonta la Samb nei confronti dell’Avezzano (era reduce da quattro vittorie consecutive), d’altronde non c’è due senza tre e quindi dopo le due andate in scena nel corso della stagione regolare ecco quindi anche quella della semifinale play off. Alla terza giornata d’andata allo stadio dei Marsi fu analoga la sequenza delle reti con il vantaggio marsicano ribaltato dall’uno-due ospite (Alessandro-Battista) nella prima metà della ripresa, ma fu diverso l’epilogo con il penalty del 2-2 regalato da un errore di Zoboletti, in quell’occasione come abitualmente per tutta la stagione schierato da laterale destro, mentre oggi per necessità per la terza volta consecutiva impiegato da centrale fino all’ingresso di uno ristabilito Pezzola.
Come stavolta, invece, fu Senesi a sbloccare il match di ritorno al Riviera, la migliore partita disputata dalla Samb nel deludente girone di ritorno, quando poi l’uno-due siglato da Scimia e Pagliari già nel finale di primo tempo indirizzò il match sulla sponda rossoblù, con il suggello in chiusura di Fabbrini. Ed oggi, mentre Paganini non concedeva nemmeno il bis, Sirri e compagni si sono esibiti addirittura nel tris. Vantaggio di Senesi ad inizio ripresa? E che problema c’è: eccola subito servita la risposta degli ospiti, che già dopo venti minuti del secondo tempo si ritrovano in vantaggio con la solita zampata di “quant’è bello Antonio Martiniello” dopo lo shoot teleguidato all’incrocio di un buon Chiatante.
Se a Senigallia la furente rimonta rossoblù era stata addebitata all’inferiorità numerica di Marini e compagni stavolta non può certo dirsi altrettanto e non può certo essere figlia della prematura fuoruscita del capitano e cervello biancoverde Verna già nella prima frazione. Semmai dopo la scialba prestazione offerta nel primo tempo dagli uomini di Mancinelli la sveglia è stata suonata una volta di più, come al Bianchelli, dal ripristino di quel modulo 4-2-4, con cui la Samb ha nuovamente spadroneggiato almeno per una quindicina di minuti, senza peraltro soffrire più di tanto, al di là di un paio di mischie, i successivi assalti abruzzesi.
È stata sintesi di un intero campionato questa semifinale play off: la squadra col 4-3-3 della prima frazione è stata quella con poche idee ed incisività vista all’opera per gran parte del ritorno, quella arrembante col 4-2-4 e con un Tomassini e l’intera manovra che possono giovarsi di un ulteriore riferimento offensivo è stata quella che ha fatto sognare i tifosi rossoblù per gran parte della tornata d’andata. Quell’impostazione, a cui si era fatto forzatamente ricorso per l’indisponibilità di Paolini e le condizioni imperfette di Scimia, era invece in realtà una benedizione, malamente rigettata nella seconda parte dell’anno in nome di quel 4-3-3, con cui la rosa era stata concepita agli albori di questo campionato.
Ci sarà quindi da meditare da parte di Mancinelli sull’assetto tattico, con cui cercare di strappare la necessaria vittoria a L’Aquila, dove contro una formazione imbattuta da 8 partite e giunta in finale dopo i supplementari, disputati peraltro in 10 dal Roma City, la Samb potrà nuovamente contare sull’apporto dei suoi inimitabili tifosi.
Alessio Perotti
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