Nel corso di una recente intervista rilasciata al Resto del Carlino Gregorio Basilico ha rivissuto alcune delle emozioni che hanno caratterizzato i suoi anni alla Samb. «Ogni volta che entravo in campo dicevo a Paci, il custode: oggi facciamo esplodere il Maracanà – le parole di Basilico -. Perché per me il Ballarin era un piccolo-grande Maracanà. Che feste…». Gli anni della grande Samb targata Marino Bergamasco e che, dal centrocampo in su, poteva far leva su gente come Ripa, Valà, Simonato, Chimenti e naturalmente Basilico: «Ma non c’eravamo mica solo noi punte! C’erano grandi difensori e poi Bergamasco era eccezionale». Proprio riguardo all’allenatore Basilico ha raccontato alcuni aneddoti, dall’estate in poi. «La preparazione estiva era: sveglia, 10 km di camminata, panino alle 11 e due fiaschi di vino per venti persone, intrattenuti dalle barzellette di Bergamasco, pranzo fino alle 14, riposino fino alle 16 e poi campo fino alle 19 – ha ricordato Basilico al Carlino -. Durante la stagione, il giovedì niente allenamento e cena fissa alla Stalla. Il campionato lo vincemmo così».
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