Il Torrione è partito con due vittorie consecutive nel campionato di Seconda Categoria girone H ma per il direttore sportivo Giacinto Capretti è presto per dare giudizi anche se ha la consapevolezza che rispetto allo scorso anno qualcosa è cambiato: «E’ senza dubbio un inizio di stagione buono anche se sono state disputate solamente due gare ma è certamente importante partire bene. Una gara come quella contro la JRVS Ascoli negli anni passati non l’avremmo vinta e questo significa che la squadra ha maggiore personalità e ciò rappresenta un valore aggiunto. So che il mister ci sta lavorando molto sotto questo aspetto e i ragazzi che sono arrivati si sono subito integrati nel gruppo».
Non il ds non si può non tornare all’epilogo dello scorso torneo con il Torrione uscito sconfitto nella finalissima di raggruppamento contro il Lama United, poi promosso: «Noi siamo rimasti soddisfatti per quanto fatto lo scorso anno anche se certamente si poteva far meglio ma se pensiamo che da quando siamo in società abbiamo sempre migliorato ogni anno la posizione finale in classifica, non possiamo lamentarci. Non pensiamoci più e andiamo avanti anche perché questa è una società giovane e sta crescendo bene».
Capretti, poi, ci tiene a sottolineare quelli che sono i punti fermi della società Torrione: «Noi puntiamo molto sul gruppo: tra un bravo calciatore e uno buono noi preferiamo il secondo perché permette di cementare il nostro gruppo che io ritengo fantastico. Abbiamo una rosa di 27-28 ragazzi e nessuno ha mai detto di voler andar via; questo significa che l’ambiente del Torrione è sano e ciò mi conforta molto. Ci sono dei grossi progressi sia per le giovanili che per i più grandi tanto è vero che un ragazzo ha esordito in prima squadra ma ce ne sono tanti altri che vengono richiesti da altre società.
Voglio rimarcare è che i calciatori non percepiscono nessun rimborso ma come società non facciamo mancare nulla agli atleti: abbiamo preparatore atletico, fisioterapista, massaggiatore, pulmino, visite mediche pagate. Insomma, chi viene da noi si deve sentire calciatore ma di soldi non ne circolano, tranne che per i professionisti che lavorano per noi. Sappiamo che in molti non credono a questa cosa ma è proprio così».