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Capuano e Modena: «Ecco perché non mi sono dimesso. Ho rinunciato a molti soldi»

C’è un aspetto di Ezio Capuano che il tecnico stesso ama rimarcare: la sincerità. In un mondo come quello del calcio di Serie C, tra illeciti, problemi e personaggi dubbi che la Samb, nel suo passato ha avuto il dispiacere di incontrare, è cosa rara. A margine della conferenza stampa di presentazione della gara contro il Pordenone il tecnico è tornato sui suoi primi giorni da allenatore della Samb e sul rapporto con alcuni giocatori del Modena:

«Amo la critica costruttiva e non distruttiva. Preferisco il confronto perché dopo tanti anni di calcio ho ancora molto da imparare. Era stato detto dai miei ex giocatori del Modena che per tutelare il mio contratto non avevo dato le dimissioni. Al contrario: io ho promesso che avrei abbandonato la nave per ultimo. Per andare in panchina a Ravenna, con la Samb, ho rinunciato a molti soldi. La mia famiglia mi dovrebbe disconoscere. Tanta è la voglia di allenare che ho. Avevano detto di non voler giocare in questa stagione invece vedo molti che si allenano anche in interregionale. Qualcuno leggo addirittura sia in prova a Mantova… I tifosi dopo la farsa contro il Mestre mi chiesero di dimettermi per salvare la mia professionalità. Se il tradimento è quello di accettare la cosa più vergognosa nel calcio, cioè non giocare (riferendosi allo sciopero dei calciatori gialloblù, ndr), allora ho tradito».

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