MASSI: «SI STA FORGIANDO UNA GRANDE SAMB»
MANCINELLI: «CI ASPETTA UNA SETTIMANA COMPLICATA»
CASTELFIDARDO-SAMB 0-3, LA GALLERIA FOTOTIFO
Brava e fortunata la Samb che nei primi 45 minuti ha messo in ghiaccio il risultato sull’ostico terreno sintetico del Mancini, dove due settimane fa i biancoverdi avevano rifilato una “manita” al Termoli. Era tutt’altro che semplice come d’altronde tutte le sfide di questo durissimo girone la trasferta di Castelfidardo contro la formazione ben messa in campo da Giuliodori con un folto centrocampo per cercare di sovrastare il duo Guadalupi-Candellori (quest’ultimo ha lottato su ogni pallone per tutta la partita), che invece si è ripetuto su ottimi livelli. Fortunata perché il palo interno dei padroni di casa sullo 0-0 e l’occasionissima sventata da Pezzola con un acrobatico intervento sull’1-0 avrebbero anche potuto dare un diverso indirizzo al match, nonostante l’evidente differenza di valori tecnici in campo.
Brava perché per la prima volta in trasferta la Samb ha giocato sin dall’inizio veramente col piglio della prima della classe, che vuol far suo il match senza mezzi termini, sfruttando anche le folate sulle corsie esterne di due calciatori come Chiatante e Battista, quest’oggi veramente ritrovato, che hanno dimostrato di possedere la “gamba” dello scorso anno per sgroppare ed affondare pericolosamente. Ci ha ricordato questa vittoria quella con cui nel 2000 la Samb si impose a Tolentino con un perentorio 2-0 e da lì con Mei in panchina cominciò la cavalcata per vincere per la prima volta trionfalmente la Serie D al primo anno della presidenza Gaucci.
Indubbiamente migliorate le linee di passaggio, ben tracciate per smarcare l’uomo e creare la superiorità numerica. Poi ovviamente ci sono i virtuosismi dei singoli, visto che a differenza di Paganini si sono ripetuti dopo l’uno-due di domenica scorsa sia Kerjota che Lonardo (nello stesso ordine) con due prodezze strappa-applausi, poi sigillate da uno degli uomini-squadra, qual è Gennari. Questo comunque rappresenta solo l’inizio di quello che dovrà essere il campionato rossoblù, visto che è ancora necessario oliare i meccanismi e disegnare i giusti equilibri, perché si è di nuovo rischiato proprio grosso e troppo nella prima frazione.
Ottima invece l’attitudine anche nei secondi 45 minuti, in cui la Samb pur a risultato praticamente acquisito non ha mollato la presa, impedendo agli avversari di tornare in partita. Peccato solo aver mancato il poker nelle due grosse opportunità non capitalizzate da Kerjota (palo) ed Eusepi, oggi comunque migliorato nelle sponde oltreché confermatosi nella sua generosità a sostegno dei compagni anche in fase difensiva. Si è ripetuto pure Palladini, nuovamente egregiamente sostituito da Mancinelli in panchina, che qui, soffrendo, vinse 3-1 in rimonta nel 2015/16 nell’ultimo torneo di Serie D vinto e pure questo è di buon auspicio.
Con i numeri top del lotto (miglior attacco e miglior difesa) e viaggiando allo stesso ritmo di un anno fa con 4 vittorie e 3 pari nei primi 7 incontri, dopo il primo raid esterno la Samb arpiona il primo posto in coabitazione col Fossombrone, ma non c’è tempo per cullarsi sugli allori, perché mercoledì c’è di nuovo da battagliare contro un’altra formazione biancoverde, attualmente ultima della classe, ma assolutamente da non sottovalutare, perché al Mancini deve essere stato solo un punto di partenza, ora c’è da continuare, lavorare, insistere e migliorare.
Alessio Perotti
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