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Cellini: «Difficoltoso dare un contributo a tutte le società marchigiane come in Serie D»


Conferenza stampa di fine mandato del presidente Paolo Cellini che comunque è candidato per continuare la sua avventura nel Comitato Regionale Marche: «Intanto posso dire che ripartiremo e lo faremo insieme. – le sue prime parole – Al centro dei nostri progetti ci sono sempre le società. Negli ultimi quattro anni abbiamo vissuto il terremoto e adesso stiamo combattendo la pandemia. Il Covid non ha precedenti e, nonostante tutto, l’attività si era azionata per l’Eccellenza con cinque giornate e per la Promozione con una sola. Per tutte le altre categorie abbiamo, con buon senso, optato per ridimensionare gli organici. Allo stato attuale, purtroppo, non siamo ancora in grado di ripartire anche se al momento la ripartenza è stata fissata per il 13-14 febbraio».

Cellini comunque ci tiene a ribadire: «Si riprenderà quando le società decideranno di riprendere. Da Roma è stato previsto anche un possibile sforamento oltre il 30 giugno un patto che riguardi solo le settimane immediatamente successive. L’indicazione è univoca, bisogna far sì che i verdetti derivino dal campo evitando ciò che è successo lo scorso anno».

L’ultima battuta sul protocollo della Serie D e la sua applicabilità anche al calcio regionale: «Questo famoso protocollo, con l’adozione dei tamponi veloci, che fa giocare la Serie D richiede delle spese importanti. La federazione riconosce 6000 euro alla società della quarta serie che però sono un numero ben definito, cioè 165. Pensare ad un contributo simile per i movimenti regionali, anche di entità minore, risulterebbe molto difficoltoso. La carenza del vecchio protocollo era l’assenza di indicazioni precise sul rinvio di una partita, rimettendo tutto nelle mani dei comitati. Questo andrebbe risolto». 


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