Cellini: «Il calcio marchigiano ripartirà, magari puntando di più sui giovani»


Nei giorni scorsi è stato reso noto uno studio secondo cui il coronavirus potrebbe spazzar via il 30% delle società dilettantistiche. E’ stato richiesto un contributo di 12,5 milioni per cercare di ammortizzare le perdite. In una intervista rilasciata al Corriere Adriatico, il presidente del Comitato regionale Marche, Paolo Cellini, commenta questi dat«i: Ho letto i numeri e sono consapevole del pericolo che l’emergenza economica lascerà; strascichi negativi sulle nostre società. Adesso è difficile prevedere gli scenari ma pensare che tutto possa rimanere come prima mi sembra un’utopia. Il calcio dilettantistico svolge una funzione sociale che non si può rinnegare e lo Stato dovrà tenere in debita considerazione le nostre necessità. La LND si sta muovendo per sollecitare il Governo a promuovere investimenti indispensabili».

Un pensiero va ai tanti dirigenti del panorama marchigiano: «Hanno superato tante avversità come la recessione economica degli ultimi anni e il terremoto nell’alto maceratese: mi auguro che sappiano reggere l’urto per l’ennesima volta. Nelle Marche siamo al primo posto in Italia come rapporto tra tesserati ed abitanti;  i ragazzi vogliono giocare e dietro di loro ci sono famiglie orgogliose dell’operato delle società. Nonostante i budget ridotti, il modo di ripartire si troverà adeguandosi alla nuova realtà e puntando di più sui giovani».


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