di Alessio Perotti
L’hanno intonata i mille supporters rossoblù, che hanno fatto giocare la Samb in casa anche al Manuzzi e proprio bella è questa squadra di Montero, padrona del campo nella prima frazione e brava a soffrire nella ripresa per il prevedibile ritorno cesenate e nella “corrida” finale disputata in 10, con Cernigoi in porta a causa dell’incredibile espulsione di Santurro. E la prima cosa bella è anche questo storico primo successo a Cesena, dove non si prendevano punti da 40 anni e non si segnava da 39, quando c’era ancora la vecchia Fiorita. Dopo sette sconfitte di fila in terra romagnola tra campionato e Coppa ha veramente un sapore gustoso questo tris realizzato su un campo, dove mai si era segnato più di un gol. E tris è anche di vittorie consecutive, tutte conseguite con lo stesso scarto di due reti, a partire da quella di Ravenna, contro una formazione che al cospetto della Samb era apparsa piccola piccola e che poi invece ha infilato uno spettacolare uno-due in trasferta a Trieste e contro la battistrada Padova, ora quattro lunghezze sopra i rossoblù, che nel frattempo hanno scavalcato l’Alto Adige. Sotto gli occhi di Ballardini, Bisoli e Minotti è stata la solita compagine frizzante, ma anche ingenua quella che ha sbancato il Manuzzi di fronte ad un pubblico che annovera oltre 8000 abbonati. Spavalda, audace e come contro il Piacenza anche concreta sotto porta, di contro però leggera subendo un gol fotocopia a quello patito contro il Modena e davvero ingenua nel corso della gazzarra finale, che sarebbe potuta costare veramente cara. E già salato sarà il conto che si pagherà con la prevedibile squalifica del numero uno Santurro, mentre sono salite a tre le ammonizioni per mister Montero, a tratti assatanato in panchina (a cinque scatta la squalifica). Peccato perché contro la forte Virtus Verona degli ex Sirignano e Cazzola e dei temibilissimi Danti, Magrassi ed Odogwu (il Lukaku della Serie C), reduce da due successi di fila, sarebbe servito il supporto di tutti. Sicuramente quello che non mancherà sabato sera sarà l’apporto dei meravigliosi tifosi sambenedettesi: dovranno essere ancora loro l’indispensabile numero dodici per superare questo altro durissimo scoglio.