È stata una bella partita in una cornice di tifo spettacolare quella andata in scena al Guido Angelini per il big match dell’undicesima giornata. Si respirava quest’oggi un’atmosfera da categoria superiore, quella a cui aspirano fortemente di tornare Chieti e Samb, come d’altronde fecero a braccetto e gemellate nella stagione di Serie C2 1990/91 quando furono magistralmente guidate alla promozione da due veri condottieri, quali Ezio Volpi, a cui è intitolata la curva neroverde, che oggi ha celebrato il proprio cinquantesimo anniversario, e Giorgio Rumignani (con un giovanissimo Palladini in campo).
Ed è apprezzabile lo spirito di festa e di fair play, con cui è stato vissuto questo pomeriggio nel gremito (a parte i distinti chiusi da anni) impianto teatino, grazie a due società che guardano al calcio a 360°, coltivando anche fondamentali aspetti rivolti alla cittadinanza, al sociale ed all’educativo, così come da sottolineare è lo scrosciante applauso con cui gli ospiti sono stati accolti dagli sportivi abruzzesi. Anche stavolta, come una settimana fa quando Gennari era dato out alla vigilia del derby con l’Ancona, ha giocato un tantino di pretattica Palladini (caloroso il suo saluto ed abbraccio col mister neroverde Ignoffo, autore della doppietta con cui il Napoli al San Paolo ribaltò il vantaggio rossoblù di Bogliacino in Serie C nel 2004/05 agli albori dell’era De Laurentiis) con Pezzola ed Orfano previsti come indisponibili ed invece regolarmente in campo dal primo minuto.
Sbirciando la distinta, è saltata all’occhio la non proprio verdissima età media abruzzese con ben sei calciatori ultratrentenni nell’undici base (rispetto ai due marchigiani), che se da un lato incrementa il livello d’esperienza, dall’altro potrebbe pesare sul piano della freschezza nel corso del girone di ritorno. Ha giocato da prima della classe, ora appaiata dal sempre più sorprendente Fossombrone (l’unico finora a sconfiggere il Chieti), una Samb che ha tracciato ottime linee di passaggio, affettando in lungo e in largo la mediana dei padroni di casa e portandosi più volte negli ultimi sedici metri, dove però non è riuscita ad essere letale. Diverse decisioni in fase di finalizzazione sono state sbagliate, vanificando di conseguenza una supremazia tecnica, apparsa netta almeno nel primo tempo.
Ha dato fastidio invece alla Samb la mossa, con cui Ignoffo ha convertito i suoi da 4-4-2 a 4-3-3 nella ripresa con l’ingresso del pimpante Touré neroverde in luogo di un appesantito Donsah, che ha creato qualche squilibrio, costringendo Palladini ad irrobustire il centrocampo con il Touré rossoblù al posto di un Lonardo, apparso oggi poco brillante. Più attenzione inoltre va posta su qualche palla di troppo leziosamente persa, da cui si sono originate quelle ripartenze, con cui il Chieti ha costruito le sue migliori palle gol. La caratura da battistrada, a patto che diventi più cinica, questa Samb sta comunque dimostrando di averla, ma intanto un’occhiata bisogna sin d’ora cominciare a gettarla ad un mercato che inizierà tra una ventina di giorni.
Probabilmente vedrà partire chi non sta giocando mai, Coppa a parte (Semprini, Cantarini, Evangelisti), e si dovrà lavorare soprattutto in chiave under (un altro portiere di classe 2006, il possibile ritorno di Zoboletti, che farebbe molto comodo come laterale destro under in chiave difensiva, e un ulteriore under come alternativa in attacco). Considerando che sicuramente le concorrenti, proprio il Chieti in primis, si rafforzeranno, sarà anche quella una chiave decisiva in ottica promozione, intanto però concentriamoci sul campo e sul prossimo avversario, per di più abituato a vincere al Riviera (come confermato nel recente incrocio di Coppa), la temibile Vigor Senigallia ben allenata da Clementi.
Alessio Perotti
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