Dalla panchina a colonna della Samb, Miceli: «Ci siamo rialzati tutti insieme»


Oggi la Samb staziona intorno alla decima posizione, con un asterisco che indica la gara contro la Ternana da recuperare. Qualcosa di imponderabile fino ad una manciata di mesi fa quando, all’arrivo di Roselli, la consonante che riecheggiava (sempre a bassa voce) era cambiata da B a D. Evidenti carenze, oggi accentuate da mille infortuni ed assenze, sono chiare in fase di costruzione della rosa, ma questo non ha posto limiti alla grinta del gruppo. Uno degli emblemi di questo momento è Mirko Miceli.


Il difensore cosentino, così come Francesco Stanco, in estate sembravano avere già le valigie in mano. In rotta con la società per la questione rinnovi e quindi fuori rosa. Oggi, complice lo stop di Biondi, Miceli è tornato al centro della difesa ridisegnata da Roselli dopo l’addio di Magi. Proprio il difensore, in conferenza, sorvola sul rendimento personale indicando, come principale indiziato dell’ottimo stato di salute della Samb, la voglia del gruppo di dimostrare la propria forza.


«Ci siamo rialzati insieme, come squadra. Venivamo tutti da un momento difficile e ce ne siamo tirati fuori poi è chiaro, ogni allenatore fa le sue scelte e io, da professionista, le ho accettate facendomi trovare pronto nel momento in cui sono stato richiamato in causa. In estate si è cambiato tanto e non eravamo abbastanza compatti: c’era bisogno di conoscerci meglio e magari il fatto di aver fatto tante amichevoli con squadre non del nostro livello può aver inciso. Ma queste sono scuse, alibi… Dovevamo conoscerci meglio. Rispetto a due mesi fa, quando ci davano già per retrocessi, penso ci siamo tirati su e siamo a ridosso dei playoff con la volontà di dimostrare il nostro valore. Il problema è che siamo anche vicini ai playout perché la classifica è corta quindi abbiamo ancora molto da fare».

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