Il Porto d’Ascoli non ha avuto un buon inizio di campionato e con i suoi cinque punti conquistati prima dello stop, staziona a metà classifica. Un rendimento al di sotto delle aspettative rispetto a quelle che erano le ambizioni della società che prima dello start aveva dichiarato senza mezzi termini di voler vincere.
«Siamo partiti un po’ con il freno a mano tirato – esordisce il centrocampista Nicolò De Cesare – e c’è stato anche il cambio di allenatore. In questi casi la colpa è di tutti ed è doveroso farsi un mea culpa capendo quali sono le cose che non hanno funzionato. I diversi infortuni non ci hanno aiutato; siamo stati al completo solo una partita ma questo non deve essere un alibi. Una squadra vera deve sopperire a tutto durante il corso della stagione. Una cosa è certa, il Porto d’Ascoli alla fine concluderà in alto».
A Montefano, il centrocampista ha realizzato la rete numero 2000 della storia del Porto d’Ascoli: «Sinceramente non lo sapevo, l’ho scoperto dopo e mi fa molto piacere per il semplice fatto che una cosa che amo del calcio è il senso di appartenenza, ormai merce rara. Bisogna sottolineare certi traguardi perché, soprattutto nei dilettanti, si fa calcio per passione e chi riesce a farlo anche seriamente va apprezzato e sostenuto».