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Dietro quegli applausi

SAMB, IL CALENDARIO DA QUI ALLA FINE

Che quella di giovedì scorso sia stata l’ennesima occasione persa per la Samb è stato detto in più circostanze, anche sulle colonne della Gazzetta. Due punti nelle ultime tre partite, il distacco dal Campobasso capolista che è rimasto di cinque punti con ancora una partita in meno da giocare, L’Aquila che sorpassa la squadra di mister Maurizio Lauro al secondo posto… Tutto vero, purtroppo.

Eppure, ci vogliamo soffermare anche su un aspetto che non deve passare in secondo piano in un momento come questo in cui – nonostante tutto – la Samb è condannata a credere nel sogno promozione, anche se questo col passare delle giornate sembra affievolirsi. Al termine dei quasi cento minuti di gioco della sfida col Chieti, dopo aver incitato incessantemente i propri portacolori in campo, i tifosi rossoblù hanno continuato ad incitarli, applaudendoli.

Perché? Perché dietro quegli applausi c’è l’atteggiamento di una squadra che, pur non riuscendo a centrare l’obiettivo dei tre punti, si è impegnata al massimo per provare a raggiungerlo, facendo trasparire questo spirito battagliero a chi si trovava sugli spalti. Quando il mood è questo, i risultati possono anche non arrivare, ma poi la tifoseria applaude lo stesso, anche una tifoseria calda ed esigente come quella sambenedettese.

E allora, che questo atteggiamento e che quegli applausi possano fare da contraltare a tutti gli aspetti negativi che sono venuti fuori dall’ultima giornata di campionato; perché realizzare quel sogno lì è sempre più difficile, vero, ma forse anche per questo la Samb e i suoi tifosi sono condannati a crederci fino alla fine. Uniti.

Daniele Bollettini

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