E tornammo a rimirar le stelle. Il punto di Alessio Perotti

Il ritorno tra i prof è merito soprattutto di quelle 1500 anime che, dopo l’ennesima delusione (2013), marciarono di notte per le vie della città. Senza di loro non ci sarebbe un Fedeli…

E’ terminata in pompa magna la straordinaria parata rossoblu nel campionato di serie D. Al di là della promozione acquisita con un mese di anticipo (seconda squadra promossa in ordine di tempo dopo il Piacenza) a corredo del salto di categoria è arrivato uno stuolo di primati: record di punti nel girone F, nessuna sconfitta in trasferta (anzi solo tre sono stati i pareggi, per il resto unicamente vittorie), sempre a segno in tutte le partite (qui si può parlare di un vero e proprio record) e Titone capocannoniere del raggruppamento. Peccato per la superficialità casalinga contro il Chieti, altrimenti a questi sontuosi numeri si sarebbe aggiunta anche l’imbattibilità di Palladini, diciamo comunque moralmente acquisita da uno dei maggiori artefici di questa inarrestabile cavalcata. Che ha visto tanti protagonisti, come quelli (Sorrentino, Titone e Sabatino) che quasi simbolicamente hanno segnato domenica scorsa a suggellare l’ennesimo successo fuori dalle mura amiche, ma anche come chi ha lavorato alacremente dietro le quinte senza gli onori del palcoscenico (l’intero staff societario, quello medico-sanitario e quello sempre più efficiente della comunicazione). Su tutti però si staglia colui che tante volte è stato umiliato, che ha patito delusioni su delusioni e che nonostante tutto è stato sempre lì con la presenza costante di uno zoccolo duro irriducibile e commovente: l’ineguagliabile popolo rossoblu. Lunga è stata la notte, con pochissimi bagliori repentinamente oscurati, durata sette anni, così come proprio da una notte, quella immediatamente successiva alla terribile mancata iscrizione di tre anni fa, è partita l’ennesima rinascita sambenedettese. Onore a quelle circa 1500 anime, che di fronte a turisti attoniti marciarono con la morte nel cuore e le lacrime agli occhi lungo le vie di San Benedetto, per dimostrare che niente e nessuno avrebbe mai potuto scalfire un amore e una passione, che si fondono con la nostra storia, la nostra tradizione e quindi in definitiva il nostro stesso essere. Senza quella notte, che allora appariva così buia, ora non saremmo qui ad abbracciarci nuovamente, a brindare e festeggiare, perché se non ci fossero stati tutti quegli immarcescibili innamorati della nostra cara Samb sicuramente non ci sarebbe stato neanche un Fedeli. E così il firmamento rossoblu si è nuovamente popolato di stelle, quelle che come per la nostra ardita marineria lungo le rotte oceaniche dovranno d’ora in poi orientare l’imperturbabile navigazione nel mare dei professionisti al fianco dei nostri amati colori.

Alessio Perotti

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