Essere Di Massimo: così Alessio può diventare lo spacca-partite della Samb

Quando le aspettative sono alte è facile deludere. Intorno ad Alessio Di Massimo, il pubblico rossoblù, ha nutrito sempre grandi sogni di gloria: dalla crescita all’ombra di Mancuso all’esplosione con Capuano. Ma essere Alessio Di Massimo non è mica facile a San Benedetto. Il rapporto di con i supporters, figlio un po’ di quell’atteggiamento per alcuni un po’ spavaldo nei primi periodi, non ha certo aiutato. Ma con il lavoro, il supporto dei compagni nelle quattro mura dello spogliatoio, e anche tanta panchina, anche lui sta iniziando a diventare un vero “spacca-partite”. Grazie alla rete, magnificamente imbeccata dall’assist di Vittorio Esposito tra le fila avversarie, realizzata contro il Vicenza DiMa si porta a quota tre in stagione arrivando ad una media di una marcatura ogni 326 minuti. Contro i biancorossi proprio lui e Vittorio Esposito (e la freddezza di Miracoli nel calciare il rigore dell’1-0) hanno regalato tre punti alla Samb. Le caratteristiche dell’ex Juve primavera non possono essere inquadrate, ma può essere assimilabile ad un tornado: quando passa distrugge. In questo caso si intendano le difese avversarie. Una delle peculiarità, di fatti, non risiede nel segnare, ma nel far segnare. Sono cinque infatti gli assit realizzati fino a questo momento. Un elemento imprevedibile che non può essere collocato in un settore specifico, un guastatore. Il gol realizzato contro il Vicenza, in stile tiki-taka, porta la sua firma. Lo sviluppo dell’azione deve anche tanto all’apporto di Miracoli, bravo a smistare verso Esposito. Il numero 10, a sua volta, è riuscito a pescare al di là delle barricate nemiche lo stesso Di Massimo con un pregevole colpo. Il resto è storia.

Essere Alessio Di Massimo non è il compito più semplice, in questa Samb, ma c’è da ammettere che, anche grazie all’apporto fondamentale dei compagni, inizia ad essere uno dei lavori più invidiati.

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