Un pareggio esterno contro la prima della classe, il Padova, un pareggio con la Reggiana al Riviera stretto, strettissimo, per il presidente rossoblù che, intervenendo in diretta a VeraTv, fa un bilancio partendo dall’analisi delle ultime gare fino a tornare indietro di qualche anno:
«Da quando ho preso la Samb sono stati tre anni molto intensi. Abbiamo fatto molto anche se non è stato apprezzato da qualcuno. In questo momento c’è la paura che lasci la Samb quindi i commenti che si facevano prima ora non li sento più o sono cambiati. Non sono rammaricato ma sentire certe critiche mi fa disamorare, anche se a San Valentino dovrei dire il contrario. Qui c’è un problema: la Lega Pro è dura, molto dura. Non arrivano rimborsi, arrivano solo multe. Devo pensare molto bene al futuro».
Ma la vittoria manca, manca da troppo in questo 2018 appena ai primi mesi:
«Tornare alla vittoria? Si, ma innanzitutto ognuno deve tornare a fare il proprio mestiere: io devo fare il presidente, i giocatori devono fare i giocatori e l’allenatore deve fare l’allenatore. Qualcuno va fuori dalle righe. Quattro partite e tre punti… mi sembra che stiamo tornando ai vecchi tempi. Qua sembrano tutti bravi a sentirli parlare. Io purtroppo non riesco a governare tutte le situazioni non stando a San Benedetto. Nella proprietà è fondamentale essere presente. Dovrei trasferirmi? Mi dovrei portare appresso pure una cinquantina di punti vendita e supermercati».