ZIRONELLI: «CI HANNO INNERVOSITI»
SERAFINO: «L’ARBITRO? MEGLIO CHE NON MI ESPRIMO»
È stata più simile ad una corrida che ad una partita di calcio la sfida del Recchioni, ma c’è anche da dire, come era prevedibile. Cornacchini ha pensato con il suo granitico 4-4-2 più a neutralizzare le sorgenti rossoblù, Botta in primis, con una sorta di marcatura a uomo vecchio stampo, che a fare gioco, pronto ad approfittare, come puntualmente avvenuto ad inizio ripresa, di qualche nefandezza degli uomini di Zironelli. Sono partite queste in cui più che il fioretto occorre la spada, che però non sembra essere nelle corde di D’Ambrosio e compagni, maggiormente votati a far valere la propria qualità tecnica. Con il confermato 3-4-2-1 la partita l’ha fatta sempre la Samb, spesso però finita nell’imbuto preparato dai padroni di casa, che solo qualche giorno fa avevano creato non pochi problemi anche alla capolista Sudtirol, fermandola sull’1-1. Ci ha provato poi nella ripresa mister Zironelli a riacciuffare la partita con un coraggioso 4-2-4 (mentre Cornacchini passava al 5-3-2), in cui Bacio Terracino e Botta giocavano altissimi sugli esterni, gettando nella mischia anche i nuovi arrivati Padovan, che ha fatto coppia con Lescano in prima linea, e per pochi minuti Lombardo, collocato da laterale destro. Ma stavolta la buona sorte e il direttore di gara Marini hanno decisamente voltato le spalle alla Samb nel corso di una ripresa disputata praticamente nella sola metà campo fermana, dove non sono mancati i corpo a corpo. Questa è la C, maschia e vigorosa, e come successo oggi, grazie anche all’occhio benevolo di Marini, muscoli e cattiveria agonistica possono averla la meglio sulla propensione a fare gioco. Una lezione da imparare e che può servire anche a Serafino per capire che tipo di “calcio” si pratica in questa categoria.