Mancano ormai pochi giorni al ritorno in campo dell’Unione Rugby San Benedetto nel campionato di Serie B. Il prossimo impegno si chiama Jesi per uno storico derby.
«In questo periodo di fermo del campionato di circa un mese, – esordisce coach Alessandro Laurenzi – , ci siamo allenati in maniera assolutamente normale. Abbiamo dato un po’ di riposo ai ragazzi che sono stati anche in famiglia. Loro compiono degli sforzi importanti anche dal punto di vista mentale in quanto lavorano e poi vengono al campo ad allenarsi di sera, col freddo».
Situazione infortunati?
«Abbiamo recuperato qualcuno ma ancora non ne abbiamo contezza della loro reale condizione fisica. Alcuni magari entreranno a partita in corso, altri sono ancora da valutare. Comunque l’infermeria si sta svuotando e la prossima settimana credo che potremo avere tutti a disposizione e si potrà valutare il nostro reale potenziale e magari riuscirò a schierare per due volte consecutive anche la stessa formazione».
Il prossimo impegno vi vedrà di scena nel derby:
«Andiamo a giocare a Jesi che è una squadra molto impegnativa e che fa da tanti anni la Serie B; sta bene fisicamente e l’abbiamo vista anche in video. Hanno degli avanti importanti e delle soluzioni sulla trequarti importanti e bisognerà fare un’ottima partita se vogliamo portare qualcosa di buono a casa.
Anche per fare la semplice prestazione, al di là del risultato, ci dobbiamo impegnare molto. Il risultato proviene da episodi e da variabili anche indipendenti dalla prestazione. Ci saranno anche da valutare la condizioni meteo che indicano che non saranno molto favorevoli. Devo riconoscere che a parte Firenze ce la siamo giocata ovunque e non siamo di sicuro una squadra che gioca chiusa e non lo sappiamo neanche tanto fare».
Si torna in campo per disputare due gare e poi ci sarà un nuovo stop:
«Sì, ci fermeremo di nuovo per il Sei Nazioni e comunque l’inizio del girone di ritorno incontreremo le formazioni più forti e prenderemo queste gare per sfidare anche noi stessi cercando di fare risultato contro quelle che sono più alla nostra portata».
