La stagione della Fi.Fa. Security Unione Rugby San Benedetto si è conclusa con il sesto posto finale in graduatoria, ma soprattutto con l’obiettivo salvezza raggiunto con parecchie gare d’anticipo. Un miglioramento netto rispetto al precedente torneo di Serie B quando la permanenza in categoria era arrivata solo all’ultima giornata.
Una stagione che ha dato maggiore esperienza in un campionato difficile e diviso in due tronconi: da una parte le prime cinque sicuramente di un altro livello e dall’altra tutte le altre. L’arrivo in panchina di coach Leandro Lobrauco ha sicuramente dato un taglio netto col ciclo precedente, firmato Alessandro Laurenzi, cambiamento avvenuto a livello organizzativo ma anche sotto l’aspetto del metodo di allenamento.
«Sono molto contento di quello che ho fatto – dice Lobrauco –. Il rugby mi ha sempre portato dappertutto e quando ho dovuto fare delle scelte, l’ho fatto con il cuore come quando ho deciso di venire a San Benedetto lasciando la mia famiglia in Argentina. Se non avessi trovato una società e un gruppo del genere, per me sarebbe stata molto dura. Io sono contento del sesto posto finale ma è chiaro che se guardo indietro penso ai punti lasciati per strada e che ci avrebbero permesso di chiudere un gradino sopra cosa questa che, alla fine, cambia veramente poco. L’importante è continuare a crescere e a migliorare trasmettendo i valori del nostro club. Io so che possiamo fare ancora meglio di quanto fatto quest’anno e questa è la sfida; non vedo l’ora di ricominciare».
Terminato il campionato quale sarà il programma? «Ci prendiamo due settimane di stop dall’attività fisica, poi inizierà la post-season con allenamenti senza pressione due volte alla settimana e andremo avanti fino a fine luglio visto che il campionato ricomincia a ottobre e non possiamo permetterci di stare fermi per ben cinque mesi. Ad agosto poi prepareremo un programma in palestra e a settembre ricominceremo la preparazione vera e propria organizzando anche delle amichevoli. Debbo dire di aver trovato grossa disponibilità da parte dei ragazzi e anzi sono stati loro stessi a chiedere di non fermarsi. Faremo un lavoro mai fatto fino ad ora continuando anche migliorare le nostre skills e lavorando a livello individuale».