Un ruolo delicato quello del portiere, forse quello che più può determinare l’esito di una partita: un grande intervento o un grave errore possono salvare o compromettere il risultato. Per questo, oltre al talento, è necessaria una grande dose di lavoro, come racconta Gianluca Capriotti, allenatore dei portieri del Torrione.
«È una bella responsabilità, un ruolo che necessita di grande passione. Sono molto contento di allenare i portieri qui al Torrione, seguo tutte le età dai pulcini alla prima squadra. Ovviamente ci sono metodiche di approccio molto diverse, perché con i bambini devo essere un educatore prima di un coach, devo contribuire a formarli anche caratterialmente, mentre con i calciatori della prima trovo ragazzi con le mie stesse idee, che si allenano duramente per migliorarsi. È una grande soddisfazione per me seguirli nella loro crescita, vederli anno per anno ed inserire ogni volta qualcosa nel loro bagaglio tecnico e personale; quello del portiere è un ruolo molto difficile e caratterialmente devi essere un po’ matto per così dire, devi farti sentire. Inoltre un errore tra i pali può costare caro alla squadra, e quando capita, specialmente nei più piccoli, cerco durante la settimana di analizzare con loro la cosa e fare in modo che capiscano dove e perché hanno sbagliato, in modo da correggersi da soli. Devo dire però che sono molto contento di tutti i miei ragazzi, ci mettono passione ed impegno e questo è ciò che conta di più».
Gian Marco Calvaresi