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Gianmarco Piccioni ritrova la Samb: «San Benedetto è casa mia»

«Mi piacerebbe chiudere la carriera alla Samb, negli ultimi anni l’ho sfiorata più di una volta. San Benedetto è casa mia e al termine della partita di domenica me ne andrò a piedi verso la mia abitazione».

La sfida del 13 ottobre tra Samb e Roma City non sarà una partita come le altre per Gianmarco Piccioni. L’attaccante 33enne, sambenedettese e figlio dell’ex rossoblù Enrico Piccioni, con la maglia rossoblù ha mosso i suoi primi passi da professionista, con quattro presenze in Prima Divisione di Lega Pro nel 2008/09. Poi, una lunga carriera con tante tappe, tutte lontane dalla sua città, dove comunque spera di tornare.

«L’anno scorso, prima che arrivasse come d.s. Stefano De Angelis, fui chiamato da un dirigente che mi disse che la Samb di Massi sarebbe ripartita da me. Quella telefonata non ebbe un seguito – ha detto Piccioni, intervistato dal Corriere Adriatico -. Quest’estate, c’è stata una chiacchierata con Palladini, con cui ho un ottimo rapporto. Si era paventata l’ipotesi che se fosse arrivato Sbaffo, ci sarebbe potuta essere la possibilità per me di venire alla Samb. Ma anche in questa circostanza le cose non si sono combaciate e la società ha scelto due ottimi attaccanti come Eusepi e Moretti. Comunque da parte mia non c’è rammarico perché ognuno fa le sue scelte e bisogna accettarle».

Domenica Piccioni sarà di scena sul prato del Riviera delle Palme da avversario, col suo Roma City. «Era da tre anni che non tornavo al Riviera; l’ultima volta è stata con l’Arzignano in Serie C. Sarà molto divertente ed emozionante. Quando si gioca al Riviera c’è sempre un’atmosfera particolare. Se dovessi esultare in caso di gol? No, San Benedetto è casa mia».

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