Gravina: «Lo sport si ferma e il calcio no? Ha una sua specificità»


Prima della conferenza stampa di venerdì sera del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui è stato annunciato il prolungamento delle misure di restringimento per combattere il Coronavirus fino al 3 maggio, Giovanni Malagò ha parlato di come le varie federazioni del mondo dello Sport si stiano orientando verso una cancellazione delle relative stagioni sportive senza troppe polemiche. Lo stesso presidente del CONI, però, ha rimarcato come la volontà mondo calcistico sia diversa, ossia di tornare quando possibile a disputare la stagione 2019/20. «Non entro nel merito delle scelte che hanno adottato le altre discipline – la riposta del presidente della FIGC Gabriele Gravina all’Ansa – il calcio ha una sua specificità, lo è per dimensione, per partecipazione e per impatto economico. Le conseguenze di un’anticipata chiusura dell’attività sono sotto gli occhi di tutti: provocherebbe un notevole danno sociale, prima ancora che economico, perché rischieremmo la paralisi a causa dei ricorsi di chi si dovesse sentire leso dei propri diritti. Vogliamo concludere quello che abbiamo iniziato nel rispetto della salute di tutti i protagonisti, per questo siamo a lavoro col Governo e con la nostra Commissione medica per stilare tutti protocolli necessari affinché lo si faccia in piena sicurezza».


Commenti