Hc Monteprandone, Romandini e Vultaggio in coro: «Partille Cup e Interamnia, doppia grande esperienza»



«Abbiamo fatto un grande sforzo economico e organizzativo per portare i nostri giovani in Svezia. Ma ne è valsa la pena. Anno dopo anno continuiamo a crescere». Sono le parole del vicepresidente dell’HC Monteprandone, Pierpaolo Romandini, prima di salire sull’aereo che ha riportato lui e i 16 ragazzi dell’Under 14 in Italia. Merito della seconda partecipazione consecutiva alla Partille Cup, il torneo di pallamano più grande al mondo.

«A Göteborg – continua Romandini – abbiamo confermato l’ottimo lavoro svolto nelle ultime stagioni. Ho visto una Under 14 molto compatta e sono convinto che a Teramo, all’Interamnia, contro altre formazioni di assoluto livello, faremo ancora meglio. Abbiamo vissuto una settimana molto intensa, nonostante il clima invernale, e ci tengo nuovamente a ringraziare i dirigenti Sonia Romandini, Paride Bisirri e Raffaele Salladini, oltre alle famiglie dei nostri ragazzi, al solito disponibili. In bocca al lupo a un altro dirigente, Raffaele D’Andrea, che ora accompagnerà l’U14 a Teramo per l’ Interamnia World Cup».

Felice anche coach Andrea Vultaggio: «Ho insistito per ripetere l’esperienza della Partille Cup, la società mi ha seguito, e siamo contenti. Sapevo che questo sarebbe stato un momento di crescita importante. I ragazzi si confrontano con altre culture, crescono al di là del loro impegno sul campo. Che pure è stato tanto: un po’ perché abbiamo giocato all’aperto e sul sintetico, un po’ perché gli avversari erano di un altro livello rispetto al nostro campionato. Ci siamo divertiti tanto, abbiamo migliorato il risultato dell’anno scorso, e peccato per la prima sfida dei Playoff A: avevamo fatto la bocca al passaggio del turno, ma la maggiore esperienza dei nostri rivali si è rivelata decisiva».

Coach Vultaggio chiude così: «Non abbiamo tempo di rammaricarci troppo. Siamo di nuovo in partenza. Avversari di qualità ne troveremo anche all’Interamnia, dove siamo sicuri di divertirci e di vivere un’altra grande esperienza».

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