Quello del calcio giovanile che necessita di ripartire dal basso è spesso un concetto che viene ripetuto dai tecnici ed educatori di molti club. È di qualche tempo fa la staffilata rifilata da Marco Giampaolo, allora tecnico della Sampdoria e oggi del Milan, sul livello del pallone nello stivale:
“Preferisco i giocatori stranieri agli italiani, fosse per me li prenderei tutti all’estero. Si mettono a disposizione, lavorano. […] Da noi la qualità non si trova più. […] Cosa farei nelle scuole calcio per invertire la rotta? Semplicemente tornerei a fare quello che si faceva una volta, perché i calciatori di prima erano molto più forti di quelli di adesso. Si andava in strada e si stava ore a giocare. 2 contro 2, 3 contro 3, con i muri, gli alberi, il pallone lo toccavamo 500 volte al giorno e così facendo miglioravamo di molto la nostra tecnica e ci divertivamo. Oggi ci sono le scuole calcio, si gioca 11 contro 11 in un campo di 100 metri, il pallone lo tocchi 50 volte. Prima 500, oggi 50, con uno scarto di 450 volte. 450 oggi, 450 domani e così via… è ovvio che la tecnica non la alleni mai. Poi facevamo le squadre ed avevamo maglie di colori diversi, per passarci la palla dovevamo guardarci in faccia, alzare la testa. Adesso la strada non c’è più, ci sono le strutture organizzate, le società. Ok, non è detto che non si possa riprodurre quel modello. Andrei al campo, costruirei tutti piccoli campetti con 2 porte, farei le squadre, butterei il pallone dentro, gli direi “divertitevi” e mi metterei da parte, poi vediamo cosa ne viene fuori”.
Nel piccolo della realtà sambenedettese a provarci è stato Saverio Croci, preparatore dei portieri fresco della brillante esperienza maturata nel terzo Stage organizzato dove è stato supportato anche dagli ex rossoblù Visi, Aridità e Coccia.
«Il calcio rinasce ogni volta, in ogni parte del mondo. Quando un bambino gioca, per strada, con porte improvvisate. Il calcio di strada e il calcio di tutti, il calcio per tutti. E tanti campioni grandi o piccoli sulla strada sono cresciuti. Il calcio di strada ti insegna il rispetto per l’avversario, l’importanza delle regole. Per essere buoni calciatori di strada bisogna essere prima di tutto dei bravi ragazzi. Dalla strada per la strada, la potenza del dialogo attraverso il calcio».
Per questo, Croci, ha voluto sperimentare l’allenamento “da strada” dove i ragazzi da lui guidati si sono districati tra marciapiedi ed ostacoli d’asfalto e cemento.