Il Capitano Paolo Beni: «Samb, una storia meravigliosa. Il Ballarin impensieriva gli avversari»

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Se la storia della Samb dovesse essere rappresentata da un solo uomo sarebbe sicuramente lui: Paolo Beni, il Capitano, 415 presenze con la maglia rossoblù in 13 stagioni tra Serie B e Serie C. Per celebrare i 102 anni del club, la leggenda sambenedettese ha concesso una lunga e bella intervista al Corriere Adriatico, in cui ha anche rivissuto le emozioni a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.

«Quella della Samb è una storia meravigliosa. Con la maglia rossoblù mi sono tolto tante soddisfazioni: tra cui queste, disputare tre campionati senza subire sconfitte al Ballarin e non essere mai espulso, cosa che giocando in un campo caldo come il Ballarin, che ti trasmetteva una carica agonistica incredibile, rappresenta una medaglia da mettere al petto – le parole di Beni al Corriere Adriatico –. Tra il 1960 ed il 1963 la Samb era l’unica squadra di Serie B (con Bari e Venezia, ndr) che si affacciava sul Mar Adriatico: penso che il turismo a San Benedetto debba molto al calcio e alla Samb. Chi veniva qui, scopriva che questo era un posto bellissimo. Era risaputo che l’ambiente del Ballarin facesse impensierire l’avversario, che spesso non riusciva ad esprimersi. La nostra tifoseria era meravigliosa e ci dava una carica speciale».

Il Capitano, però, è arrivato anche a parlare di presente, rappresentato da una Samb che viaggia spedita verso la vittoria del girone F di Serie D, e di futuro. «Se domenica sarò in tribuna anche per la partita col Sora? Certo, non mi perdo neanche le partite in trasferta sentendole via radio. Vincere questo campionato mi farebbe raggiungere un sogno, quello di rivedere il derby con l’Ascoli: ne ho disputati 16, di cui 6 vinti, 7 pareggiati e 3 persi. Erano sfide belle e la tensione era tanta. Fuori dal campo era una festa, ma noi non dormivamo la notte quando si doveva giocare con l’Ascoli».

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