A San Benedetto del Tronto ha ricoperto il ruolo lasciato vacante dopo l’allontanamento di Sandro Federico. Un arrivo in sordina, in punta di piedi, fresco dall’esperienza da scouter alla Salernitana. Francesco Panfili ha deciso fosse il momento per il grande salto. C’era il serio rischio potesse rivelarsi un salto nel vuoto, ma in realtà si è concluso con il raggiungimento di due playoff, grazie ad un settimo e ad un terzo posto. Nei primi mesi poco ha avuto a che fare con il mercato, mentre già nella stagione appena conclusa è riuscito ad apportare tanto, frutto della propria materia grigia.
Panfili saluta San Benedetto con un auspicio: «Spero che chi arriverà dopo di me possa fare ancora meglio. È quello che merita questa città ed è quello che merita la famiglia Fedeli».
Una separazione che arriva alla scadenza del contratto, ma nessun intoppo dovuto al mercato di riparazione, che tante critiche ha portato in casa Samb:
«Io non posso e non potrei portare rancore nei confronti di chi mi ha dato la possibilità di lavorare in questa piazza e che ha creduto fortemente in me. Tutti gli obiettivi sono sempre stati condivisi. Sono io il direttore sportivo e in un ambiente così caldo e importante ho fatto grandi cose: non c’è un solo momento che ho vissuto in questa città che non porterò nella vita. Si dice che la prima volta non si scorda mai e San Benedetto resterà sempre nel mio cuore. Chi verrà dopo di me spero continui a lavorare per il bene della Samb e abbia l’umiltà di mettersi sempre in discussione in una piazza che merita il 110%».
San Benedetto è una piazza capace di lasciare il segno in ogni situazione: «Ho visto 10mila persone allo stadio contro il Cosenza, è stato uno spettacolo fantastico. Qui ho incontrato gente bellissima e stretto tanti rapporti».
Ma per la prossima stagione è ancora presto: «È difficile pensare a qualcosa che non sia la Samb in questo momento. Ma è il momento dei saluti e voglio che lo si faccia senza nessuna polemica. Ora staccherò la spina e telefono per qualche giorno: mi riposerò poi si vedrà. Che succederà qui non lo so, spero solo che si possa fare sempre meglio di quanto fatto fino ad ora. Questo significa puntare al secondo posto, o ancora meglio, al primo. – scherza – Ho sentito e letto degli attacchi alla famiglia Fedeli e non potrebbe esserci qualcosa di più sbagliato. Sono persone a cui questa città deve molto perchè ambiziose. Lo ripeto, io non posso che essere grato per questo percorso che abbiamo sviluppato insieme e per la grandissima possibilità che mi hanno dato».
«Chiudo così – saluta – Ringrazio veramente tutte le persone che ho conosciuto ed incontrato a San Benedetto. Questa piazza, questa città… È qualcosa di veramente straordinario che porterò sempre con me»