L’allenatore rossoblù torna sul pari rimediato contro l’AlbinoLeffe, un avversario ostico, ma abbordabile: «Non era un ostacolo insuperabile». Sui singoli: «A Fioretti manca il gol per sbloccarsi»…
C’è tanto di buono messo in campo dalla Samb di Ottavio Palladini nell’ultimo turno di campionato. Il pari rossoblù accorcia la classifica, complice anche la vittoria veneta del Padova:
«Questo dimostra che si tratta di un campionato molto difficile ed equilibrato. Il Padova ha perso a San Benedetto e a Bassano poi ha sempre vinto, è la squadra più in forma del girone».
Risultato, quello della Samb, invece, che poteva essere migliore…
«Il punto con l’AlbinoLeffe crea un po’ di rammarico perché “ai punti” avremmo anche meritato di vincere, ma sapevamo che era una partita difficile. C’è rabbia perché siamo andati in vantaggio in un primo tempo dove non siamo stati brillanti. Al loro gol è tornata la frenesia solita che ci fa regalare metri agli avversari e perdere concentrazione. Se andiamo a vedere le occasioni che abbiamo creato nel secondo tempo il rammarico aumenta. Dei rigori, poi, non parlo perché sembra che cerchi alibi».
Nel dettaglio gli errori della Samb non sono stati gravi, ma decisamente troppi per portare a casa il bottino pieno:
«Nel primo quarto d’ora tenevano bene il campo e noi non arrivavamo su Loviso che faceva girare la squadra, quando abbiamo preso le misure siamo cresciuti nettamente. Il problema è questa frenesia che ci porta a perdere equilibrio e distanze. Non è un discorso mentale è che siamo vittime questo retaggio che ci porta a dover vincere ad ogni costo, ma le partite si possono vincere essendo equilibrati, magari anche con un calcio piazzato o un episodio favorevole. L’AlbinoLeffe non ha avuto un gran gioco che ci ha messo alle corde, potevano preoccuparci sulle ripartenze. Cambiando modulo, poi, ci hanno favorito perché ogni giocatore a centrocampo aveva il suo punto di riferimento. Sapevamo che Minelli si sarebbe mosso alle spalle di Berardocco che avrebbe dovuto regalargli un occhio di riguardo, mentre loro non riuscivano a prendere i nostri terzini, tanto che Di Filippo nel secondo tempo ha spinto tantissimo».
Sulle sostituzioni e l’impatto dei singoli sulla gara:
«Di Massimo poteva dare qualcosa in più a livello di qualità mentre Tortolano l’ho visto poco brillante. A Fioretti manca il gol, secondo me, per sbloccarsi. Deve essere fresco e deve stare al centro dell’area di rigore perché queste sono le sue caratteristiche. All’inizio del campionato era in difficoltà a livello fisico, ma ora sta bene e questo mi porta ad avere dubbi ogni domenica su chi schierare davanti. L’unico che, per ora, assicura le garanzie necessarie, non solo a livello di gol, è Mancuso: ci aiuta spesso in fase di ripiego e nel calcio moderno vanno interpretate bene entrambe le fasi di gioco. In questo caso qualcuno, nella rosa, è indietro rispetto agli altri».
Domenico Del Zompo