Isernia-Samb 0-4, IL COMMENTO: «O vinco o imparo»

ISERNIA-SAMB 0-4, LA GALLERIA FOTOTIFO
ISERNIA-SAMB 0-4, SU E GIÙ
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«Io non perdo mai, o vinco o imparo». Si può prendere in prestito una delle frasi celebri di Nelson Mandela per dire che la Samb ha imparato – eccome – la lezione di quattro giorni fa. L’atteggiamento sbagliato nei minuti iniziali nel testacoda con l’Avezzano, infatti, era costato l’intera posta in palio, nonostante una gara poi disputata quasi per intero nei pressi dell’area di rigore avversaria. Una lezione pagata a caro prezzo, col gruppo di ravvicinate inseguitrici che non ha esitato per formare un gruppone di cinque squadre in vetta alla classifica di questo equilibratissimo girone F di Serie D, ma da cui la truppa dei mister Ottavio Palladini (scontato oggi l’ultimo turno di squalifica) e Marco Mancinelli ha saputo trarre insegnamento.

Ad Isernia, la Samb ha dimostrato maturità non solo imprimendo il suo ritmo dai primi minuti, ma soprattutto cercando in tutti i modi di chiudere la contesa dopo il primo gol dello scatenato Lonardo (la cui crescita, al di là dell’exploit odierno, è la prova che a dar fiducia a giovani, se di qualità, difficilmente si sbaglia): sullo 0-1, sono state numerosissime le occasioni per i rossoblù nel primo tempo, testimonianze di una voglia di “azzannare la preda” che non sempre si era vista finora, come per esempio è accaduto a Fossombrone dove sono stati lasciati due punti pesanti nel finale. È questo l’atteggiamento giusto, l’atteggiamento da vincenti che sanno trasformare incidenti di percorso come quello con l’Avezzano in occasioni per crescere e alzare l’obiettivo ancora più in alto.

Per deformazione siamo soliti encomiare l’atteggiamento e la presenza dei tifosi sambenedettesi (quasi in 400 in una delle trasferte più lunghe della stagione), ma stavolta una nota di apprezzamento è doveroso rivolgerla anche al nutrito pubblico casalingo del Lancellotta che, al termine di una partita senza storia, dopo aver comunque sostenuto la sua squadra ha tributato un lungo applauso ai rossoblù, che pure hanno inflitto un duro colpo ad una formazione che alla vigilia si presentava distante un solo punto dalla vetta della classifica. È questo il calcio che ci piace: un calcio che i tifosi li mette in copertina non solo quando c’è da porre divieti (ne parliamo nel nostro Su e Giù, QUI).

Daniele Bollettini

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