Il centrocampista, che vanta un lungo trascorso in Serie B, è uno dei pochi giocatori di proprietà del club romagnolo. Marcolini deve fare i conti con le defezioni di ben due difensori…
IL TECNICO – Centrocampista di fatica, come il suo predecessore sulla panchina gialloblù Lamberto Zauli, Marcolini cerca il riscatto dopo la scorsa, deludente, stagione passata alla guida del Pavia. Ha appeso le scarpe al chiodo nel 2013 e si è subito reinventato allenatore, con discreti risultati, in Lega Pro con Lumezzane e Real Vicenza. Idee chiare, quelle del tecnico, abile nel riuscire a far mettere in pratica il proprio gioco dalla formazione in campo.
IL MODULO – Nel nome della semplicità. Il Santarcangelo viaggia verso una tranquilla salvezza e i risultati che ha ottenuto fino ad ora sono più che soddisfacenti, se si considera lo sgambetto fatto a Venezia e Parma che, al Valentino Mazzola, non sono riuscite ad uscire se non con un misero punto in mano e al Pordenone a domicilio, dov’è finita 3 a 3. Il sistema di gioco di Marcolini è chiaro: 3-5-2 e pressing alto. La squadra, con Dalla Bona in cabina di regia, gioca molto con palloni lunghi indirizzati verso la testa di Cori, attaccante molto fisico particolarmente abile nei contrasti aerei (che probabilmente si ritroverà l’ex compagno di squadra ai tempi delle giovanili dell’Empoli, Mori a guardia). In molti casi gli attaccanti favoriscono, grazie a rapidi movimenti, la superiorità numerica con l'inserimento delle mezze ali.
IL GIOCO – Il paragrafo “speciale” di oggi è dedicato al gioco prodotto dai romagnoli. Marcolini si affida spesso agli stessi interpreti, in campo, perché il sistema si conferma estremamente semplice ed efficace solo se applicato alla lettera. I tre dietro sono difensori abili nell'impostazione dell’azione offensiva. Questo il perno su cui potrà far leva Ottavio Palladini: i centrali Adorni e Oneto non saranno della partita e chi prenderà il loro posto, probabilmente Russo e Paramatti, non garantisce le stesse giocate. Per le fasce si fa riferimento a Posocco sulla mancina e Rossi a destra, calciatori molto rapidi che garantiscono una buona fase di copertura e “massa” a livello offensivo quando il duo Cori-Cesaretti necessita di supporto sugli esterni per lo scarico e l’inserimento. Insomma, un equilibrio perfetto.
GLI INTERPRETI – Lunga militanza tra le fila del club gialloblù, fascia da capitano al braccio nelle ultime stagioni, a difendere i pali c'è Michele Nardi. Nato a Cesena nel 1986 veste la casacca del Sant dalla stagione 2005/2006. Davide Adorni, centrale difensivo puro, classe ’92, è nato a Parma e dopo esser cresciuto nel settore giovanile dei crociati, è passato al Renate e da tre stagioni è perno della squadra di Marcolini. Di proprietà dell’Entella lo scorso anno ha militato nella squadra della sua città, la Lavagnese, è il classe ’96 Luca Oneto. Nato a Genova nel 1991, completa il pacchetto arretrato Riccardo Carlini, insieme al giovane (1995) Luca Paramatti, cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Re del centrocampo e geometra della squadra è Daniele Dalla Bona, tanta gavetta in serie C, poi il salto di categoria con la maglia del Modena in B per sei stagioni. Giovanni Rossi e Francesco Posocco hanno il compito di battere le fasce occupandosi della fase di copertura e di quella offensiva. Rossi, classe 1989, nasce difensore, ma in carriera ha saputo adattarsi al ruolo di esterno con una spiccata propensione alla fase di ripiego; Posocco, al contrario, è più incline all’attacco. Emanuele Gatto, Michele Valentini e Dejan Danza completano la lista dell’undici ideale, fino ad ora spesso impiegato da Marcolini. Tutti i centrocampisti, ad eccezione di Dalla Bona, sono arrivati al Santarcangelo in prestito. Il duo d’attacco è composto da Sasha Cori e Christian Cesaretti. Cori, classe '89 per 190cm, può vantare una grande esperienza nella categoria dopo essere passato da Terni, poi al Cosenza, Venezia, Entella, Arezzo… L’uomo da area di rigore, Cesaretti, è passato da Empoli e Frosinone prima di accasarsi al Pontedera e al FeralpiSalò. Altro attaccante d’esperienza, classe 1988, è Matteo Merini, Anche per lui una carriera in Serie C principalmente con Carrarese e Sangiovannese.
CIRO ORESTE SIRIGNANO – L’ex di turno. Nato a Pomigliano d’Arco, classe ’85, rappresenta il giusto mix di esperienza e spinta che il gioco gialloblù richiede. Per San Benedetto è passato, fugacemente, nella stagione 2008/2009 sotto la sciagurata gestione Tormenti. Arrivato nel mercato di gennaio, nelle 14 presenze ha messo a segno una sola rete. Il gol del napoletano lo ricorderanno in pochi. Si giocava Samb-Verona e sui tifosi scaligeri pendeva il divieto di trasferta, quelli sambenedettesi erano decimati (intorno alle 2mila unità) dalle proibitive condizioni meteo. In gol andarono Cammarata (2), Sirignano e Ferrini. In quella Samb militavano, tra gli altri, Davide Moi (oggi all’Ancona), Francesco Ferrini (Portorecanati), Ciro Sirignano, appunto, Ottavio Palladini e Mario Titone.
Domenico Del Zompo