In pochi si aspettavano un inizio di stagione così esaltante per la squadra di Beoni, che sta ricostruendo un’atmosfera di euforia ed ottimismo a San Benedetto…
Continua a veleggiare al vertice della classifica, seppur a braccetto con la principale antagonista per il traguardo della LegaPro, il Fano di bomber Sivilla, la Samb di Beoni, facendo gongolare patron Fedeli, che al Benelli non ha rischiato le coronarie come sette giorni prima contro il Castelfidardo, e galvanizzando il popolo rossoblù. E come i suoi tifosi questa squadra, capace di un'inattesa partenza sprint in campionato (se non fosse stato per il gol in netto fuorigioco di Cremona a Fermo sarebbe a punteggio pieno) così come di avvii di gara al fulmicotone (in particolare le ultime tre compresa quella di Coppa), schiuma rabbia e fame di vittorie. Nell’empatico ambiente sambenedettese si sta creando quella speciale alchimia tra supporters, trainer e calciatori, che lo storico allenatore del Liverpool Bill Shanckly definiva Santa Trinità e che è alla base dei successi sportivi. Il poker rifilato ad una comunque modesta Vis Pesaro, che riecheggia quello del 2003 griffato Zerbini-Scandurra anch'esso occorso nelle prime giornate, ha portato la Samb ad uguagliare i punti della Maceratese dello scorso anno e il proprio record di categoria risalente alla stagione 1997/98 con Ammazzalorso in panchina. Ma lo spirito che si sta vivendo rimanda soprattutto allo stupore e all’entusiasmo generato dalla squadra di Ballardini nel 2004/05. Non ci si aspettava certo un pronti-via del genere, soprattutto per il rinnovamento totale in casa Samb, anche se ad onor del vero uno zoccolo duro, allenatore compreso, proviene in blocco da Rieti e quindi è già rodato. L'asse portante della struttura di Beoni si sta rivelando quello innervato da Salvatori-Barone-Sabatino-Titone-Pezzotti, attorno ad esso stanno crescendo promettenti under e in avanti si stanno efficacemente inserendo a rotazione Bonvissuto, Prandelli e Sorrentino, con quest'ultimo che potrebbe rivelarsi prezioso anche in qualità di trequartista, come dimostrato in Coppa. Certo per lottare fino in fondo per il primato potrebbe non bastare giocare bene e divertire, ci vorranno continuità, capacità di cogliere risultati anche quando giocoforza non ci si potrà esprimere al meglio e non lasciare nulla al caso (compreso il tema rinforzi da tenere sempre sott'occhio), ma per ora è bello vivere un'atmosfera di euforia e ottimismo da troppo tempo assente da San Benedetto.
Alessio Perotti