La Samb, Lonardo e l’Atalanta: un affare che fa bene a tutti

Uno splendido gol, l’ottavo in questo campionato 2023/24 di Serie D girone F, prima di abbracciare i suoi compagni per l’ultima volta, per provare a spiccare il volo tra i professionisti: a vederla, così, verrebbe da dire che non ci poteva essere modo migliore, per Edoardo Lonardo, per salutare la Samb.

Il suo trasferimento (non ancora ufficiale) all’Atalanta non può che far discutere, come fa discutere ogni minimo particolare che riguarda il calciomercato, basti pensare alle migliaia di battute (una volta si sarebbe detto ai fiumi inchiostro) utilizzate dall’estate scorsa al riguardo di Alessandro Sbaffo. Eppure, a pensarci bene, non riesco a non trovare del positivo in una vicenda che fa del bene a tutti: al calciatore, che pur uscendo da una zona di comfort potrà cercare di far schizzare ancor più in alto le sue ambizioni, e alla società che lo ha fatto crescere, che pur perdendo una pedina fondamentale nel campionato in corso ha tempo per adeguare la sua rosa e, dettaglio non di poco conto, capitalizzare il suo parco giocatori come poche, pochissime altre squadre di Serie D e Serie C possono fare.

Non sono note le cifre dell’affare, ma stando a numerose indiscrezioni l’offerta presentata dall’Atalanta sarebbe di molto superiore rispetto a quella, che nello scorso dicembre era stata respinta, del Como: una cifra che potrebbe galleggiare sui 400.000 euro. In rete, tra i tifosi rossoblù c’è chi avrebbe voluto un epilogo simile anche per questa trattativa, col giovane Cobra a San Benedetto almeno fino alla fine dell’attuale stagione senza intaccare minimamente la squadra che sotto la guida di Ottavio Palladini sta viaggiando spedita verso la vittoria del campionato. Ci sono, però, diversi aspetti che devono essere soppesati e valutati in questo discorso, che la società del presidente Vittorio Massi ha portato avanti sempre di pari passo con la famiglia di Lonardo.

Ecco, il primo riguarda proprio quello emotivo e più strettamente personale: se si è arrivati ad accettare l’offerta dell’Atalanta, a pieno titolo ormai un top club in Italia, vuol dire che il giocatore e chi gli è vicino hanno reputato l’interesse della Dea come il classico treno che non passa tutte le volte nella carriera – pur ancora giovanissima – di un calciatore. Prospettiva comprensibile, specie da parte di un ragazzo che non era parso soggetto a facili distrazioni nei mesi scorsi, come testimoniato dal rinnovo di contratto fino al 2027 sottoscritto nei giorni in cui già si vociferava di interessamenti da parte di club di Serie B e Serie C.

Altre valutazioni, poi, riguardano in maniera più diretta la sfera tecnica e amministrativa della Samb. Partiamo da quest’ultimo punto: negli anni passati, per cifre anche inferiori rispetto a quella riportata sopra si sono viste vendere intere società, non singoli giocatori (oggi Lonardo ma un domani potrebbero essere elementi come Orsini o Pezzola, tanto per fare due nomi). Per chi è abituato a vedere cifre a sei o sette zeri, è bene ricordare che in Serie D, ma anche in Serie C, la maggior parte dei trasferimenti si fa senza corrispettivi. La Samb, per restare nei nostri confini, nel 2017 non riuscì a monetizzare un euro da Leonardo Mancuso, capocannoniere di tutta la Serie C. Ecco che 400mila euro (laddove fosse confermato questo l’importo), dunque, sarebbe una cifra più conforme al contesto attuale, per un giocatore di ottime prospettive ma che per ora ha realizzato 8 centri in Serie D.

Centri, e qui veniamo alle questioni tecniche, che sono il frutto di un processo in cui hanno giocato un ruolo determinante lo staff tecnico ed i compagni di squadra. Un anno fa, Lonardo il campo lo vedeva soprattutto quando andava ad effettuare stage con le Primavera di squadre come la Fiorentina, perché con la prima squadra rossoblù gli erano stati concessi soltanto tozzi e bocconi, nonostante il gol decisivo nella sfida interna col Fossombrone ad ottobre 2023. Palladini, invece, per dargli fiducia ha anche modificato il layout della sua squadra, inizialmente impostato su un 4-3-3 (“storico” modulo usato da Ottavio anche nei campionati vittoriosi di Serie D 2012/13 e 2015/16) ma poi, dopo l’exploit del Cobra, mutato in un 4-2-3-1. Exploit reso possibile anche dal clima perfetto che si è creato nella Samb: una squadra in cui ogni elemento è riuscito a rendere al meglio nel girone d’andata, con leader come Gennari ed Eusepi che hanno anche preso per mano i colleghi più giovani. La personalità del capitano è stata sicuramente un aiuto importante per Lonardo e domenica, come un segno del destino, è stato proprio Eusepi a siglare l’assist per quello che molto probabilmente sarà l’ultimo gol di Lonardo con la maglia della Samb.

L’affare Lonardo, insomma, può davvero far bene a tutti, a patto che la società ora non resti con le mani in mano (ma non sembra questo il caso) e metta a disposizione di Palladini, oltre all’atteso 2006 di movimento, un giocatore dalle forti qualità tecniche e caratteriali che non faccia rimpiangere troppo chi l’ha preceduto perché, con o senza Lonardo, l’obiettivo della Samb resta sempre lo stesso.

Daniele Bollettini

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