In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
IL SACRIFICIO DI NARDONE E CECI
San Benedetto vive un momento di forte espansione prima della Seconda guerra mondiale, ma lo scoppio del conflitto bellico e l’occupazione tedesca portano con sé morte, distruzione e fame. In questo drammatico scenario trovano risalto due eroici personaggi della storia di San Benedetto del Tronto: il Maresciallo Luciano Nardone e il Carabiniere Isaia Ceci, vittime della furia nazista in un freddo pomeriggio del 28 novembre 1943.
Ma cosa accadde quel giorno? Intorno alle 15.30, cinque soldati tedeschi giungono nell’allora Piazza Roma con l’obbiettivo di depredare il deposito di generi alimentari destinati alla popolazione sambenedettese. Alcuni cittadini, avendo assistito a quel deplorevole attentato, informano il comandante della Stazione di San Benedetto, il Maresciallo Luciano Nardone, che giunge quindi sul posto con l’obiettivo di dissuadere il nemico. Tentativo che, però, non ottiene la risposta sperata: due dei tedeschi si avvicinano al Maresciallo colpendolo con calci e pugni; il Nardone si rialza cercando di reagire, ma dalla colluttazione esplode una raffica di fucile mitragliatore che colpisce alle spalle il sottufficiale.
Poco prima dello sparo, sopraggiunge in soccorso anche il Carabiniere Isaia Ceci che, imbracciato il moschetto, si dirige verso lo sparatore, ma anch’egli viene steso da un’ennesima e fatale raffica di fucile. I due vengono trasportati da dei passanti all’Ospedale civile, ma la morte del Maresciallo Luciano Nardone sopraggiunge all’istante, quella del Carabiniere Isaia Ceci nelle due giornate successive. Alla memoria dei due carabinieri viene conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare e, successivamente, viene intestata al Maresciallo l’allora “Piazza Roma”, che assume così il nome di “Piazza Luciano Nardone”.
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