Site icon Gazzetta RossoBlù

L’Angolo del Narrante – Il viale dell’arte

In questo spazio della Gazzetta troverete una rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.

IL VIALE DELL’ARTE

Partendo da Piazza Matteotti (in origine Piazza D’Armi) e percorrendo tutto Viale Secondo Moretti in direzione est (verso il faro), è possibile immergersi in una vera e propria galleria d’arte contemporanea all’aperto. Una passeggiata artistica che permette allo spettatore di incrociare, inizialmente, il proprio sguardo con l’”Allegro” (originariamente denominata “Sberleffo”) dell’artista torinese Ugo Nespolo: si tratta di una fontana ricca di colori raffigurante un grande occhio centrale, una stella, un pesciolino e una grande lingua che sale fino alla sua sommità. Continuando, ci si imbatte nell’immaginario “Saluto di Ubu”: l’opera, realizzata da Enrico Baj, è stata inaugurata nel 2001 e la sua funzione è quella di offrire un segno di benvenuto a turisti e residenti.

Giungendo all’imbocco di Via Montebello, ci si ritrova al cospetto dell’”Elefantino tra le palme”: realizzata dall’artista Salvo e installata nel 1999, l’opera rappresenta un simpatico elefantino con palma in bronzo dorato che, sin dal momento della sua collocazione, è divenuta una compagna di giochi per tutti i bambini. Proseguendo oltre, si arriva al “Principe” dell’artista sambenedettese Paolo Consorti: una fontana realizzata in mosaico che raffigura un grande bambino alle prese con un serpente. Infine, poco prima di attraversare Via Antonio Gramsci, si giunge alla presenza della dell’opera realizzata dall’americano Mark Kostabi dal titolo “To see through is not to see into”: inaugurata nel 1998, la scultura rappresenta un umanoide con la finestra aperta sul cuore a simboleggiare l’essere umano che apre il suo cuore al mondo, invitando il prossimo a guardare nel profondo dell’animo di ciascuno.

Commenti
Exit mobile version