L’Angolo del Narrante – La Retara

In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.

LA RETARA

“Appene l’alba schiare le culline la prima a sturnellà je’ la retare, rrémpie de spaghe la lenguetta fine e annòde tante maje pe’ ‘lla mmare” (appena spunta l’alba la prima a cantare è la “retara” che riempie di spago la “linguetta” e annoda tante maglie per i pescatori in mare). In questi versi, scritti dal poeta sambenedettese Giovanni Vespasiani, vi è una descrizione semplice ma efficace del mestiere svolto da una delle figure femminili più emblematiche e apprezzate della cultura sambenedettese: la “retara”. Queste donne, mamme e mogli si occupavano di intrecciare le reti e, con i propri mariti impegnati a svolgere l’attività di pesca in mare, si prendevano cura della famiglia e della casa.

In sostanza, la “retara” riparava e realizzava il principale strumento di lavoro del pescatore. Una figura storica e di immenso valore che, oltre a concentrare in sé tutte le qualità della donna marinara sambenedettese, ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo sociale, culturale ed economico della città di San Benedetto del Tronto. Una donna che, nonostante la forzata convivenza con una cultura prettamente patriarcale, ha saputo ritagliarsi, con forza e dedizione, un ruolo di assoluta importanza all’interno della società.

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