In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
LU SCIJO’
Nel caso in cui una minacciosa tromba marina sopraggiungesse all’improvviso, i vecchi pescatori avrebbero saputo sconfiggere la forza distruttrice de “Lu Scijò”: appellativo dialettale attraverso il quale viene identificata una violenta e improvvisa tromba marina pronta a manifestarsi – stando ai racconti dei marinai sambenedettesi – sotto la minacciosa forma di un ciclone di anime dannate, pronte a castigare i peccati dell’uomo. Emblema di queste tradizioni e, in particolar modo, di quella dello “Scijò” è il monumento de “Il Pescatore”. La scultura, infatti, riprende la posizione del marinaio nel momento in cui avvista l’uragano e suona il corno per avvertire l’equipaggio della sua minacciosa presenza.
A quel punto, un marinaio armato di un coltello dalla lunga lama affilata si posizionava ritto sulla prua e, con il corpo e lo sguardo rivolti verso “Lu Scijò”, pronunciava alcune parole rituali tracciando nell’aria un immaginario taglio che spezzava la tromba d’aria. Venivano identificati con il nome di “Tagliatori dello Scijò”: questo arduo compito era riservato solo ai marinai primogeniti che avessero appreso la formula, in segreto, da un precedente tagliatore. Il rituale recitava così: «Per la potenza del Padre, per la sapienza del Figlio, per la virtù dello Spirito Santo, con questo io ti taglio». Tuttavia, lo sviluppo industriale e le nuove tecniche marinaresche hanno sotterrato questa antica leggenda, decretando la scomparsa del famigerato “Scijò” e dei suoi eroici “tagliatori”.