In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
PASOLINI, SAN BENEDETTO E IL CALCIO
Pier Paolo Pasolini amava il gioco del Calcio. Per il grande intellettuale bolognese questo sport simboleggiava l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. Ma cosa lega Pasolini e la sua passione per il gioco del pallone alla città di San Benedetto del Tronto? Lo Stadio Fratelli Ballarin e la città delle palme sono stati l’ultimo palcoscenico documentato della “carriera” calcistica di Pasolini. Nel settembre del 1975 il Poeta giocò all’interno dello stadio dedicato ai due fratelli del compianto Grande Torino una sfida calcistica che vedeva fronteggiarsi le Vecchie Glorie della Sambenedettese e la Nazionale Artisti.
Una partita che in pochi ricorderanno, ma da un forte valore simbolico. Quelli, infatti, erano anni in cui la città di San Benedetto stava vivendo un periodo di sviluppo demografico, politico e turistico; la stessa città dove si sarebbe formato un nucleo molto attivo delle Brigate Rosse intorno alla vicenda tragica di Patrizio e Roberto Peci. Tutti avvenimenti che infondono un valore ancora più significativo e simbolico all’arrivo in città di un uomo che con il suo pensiero e la sua arte aveva provato ad ostacolare questo tipo di cambiamenti. Pochi giorni dopo quella partita Pier Paoli Pasolini morì e San Benedetto entrò in un momento storico e politico che avrebbe segnato in negativo la vita della città e dei suoi abitanti.
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