L’Angolo del Narrante – Quando al Ballarin giocò la Longobarda

In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.

QUANDO AL BALLARIN GIOCO’ LA LONGOBARDA

Correva l’anno 1984 e allo stadio “Fratelli Ballarin” di San Benedetto del Tronto va in scena l’immaginario match di Serie B tra Sambenedettese e Longobarda. La sfida termina 0 a 1 e la futura squadra di Oronzo Canà, grazie a questi tre punti, ottiene l’accesso alla massima serie. Si, è vero: si tratta di finzione cinematografica. Ma qualcosa di reale c’è. Le immagini del film “L’allenatore nel pallone”, infatti, rimandano alla vera sfida che il 3 giugno 1984 vede fronteggiarsi allo stadio Ballarin di San Benedetto del Tronto i padroni di casa della Sambenedettese contro i “bianchi” della Pistoiese. Il punteggio finale è di 1 a 1: i rossoblù con quel punto ottengono la salvezza, mentre i toscani vengono condannati alla retrocessione in Serie C.

Le prime scene del film non sono altro che le riprese di quella sfida: l’olandesina viene rimpiazzata dalla celebre Longobarda – il tutto facilitato anche dallo stesso colore delle maglie (bianco-arancione) – e i festeggiamenti finali, che nel film rappresentano la gioia immaginaria dei tifosi della squadra del commendator Barlotti, in realtà sono le vere scene di tripudio da parte dei tifosi rossoblù per aver raggiunto l’ennesima salvezza.

Ulteriori richiami alla città di San Benedetto del Tronto possiamo scovarli nei primi secondi del film “L’allenatore nel pallone”: una ripresa dall’Hotel Roxy mostra Viale Buozzi e le sue caratteristiche palme. Ma perché tutti questi rimandi a San Benedetto del Tronto e alla sua squadra? Il coproduttore Giuseppe Valeri, fortemente legato alla città rivierasca, pretende che all’interno della pellicola ci siano dei riferimenti alla città e alla sua amata squadra di calcio.

FONTE FOTO: Luigi Tommolini – foto tratta dal Il Martino (www.ilmartino.it

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