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Luigi Tommolini: «Bandiere, brodetto e tutte le emozioni della domenica verso il Ballarin»

Ricordi davvero significativi quelli di Luigi Tommolini, che illustra quel rituale magico che attraversava San Benedetto negli anni ’70-’80, quando la domenica pomeriggio la città si fermava per la partita della Samb.


«Durante la settimana non aspettavo altro, era un appuntamento fisso, e tutt’ora quando rivedo nella mente quelle immagini provo emozioni forti. Ero un bambino, e la domenica, dopo pranzo (le partite si giocavano sempre la domenica pomeriggio), mio padre accompagnava me e mio cugino con la macchina a San Benedetto. Parcheggiavamo in piazza Matteotti, e da lì partiva la nostra processione: attraversavamo via Montebello, via Mentana, via Aspromonte, via Calatafimi procedendo verso la zona della Marina, e il mio naso catturava quegli odori magici della domenica come il sugo, il brodetto o la frittura di pesce. Avvicinandoci verso piazza Garibaldi il corteo cresceva sempre più, e tutte le persone condividevano il nostro entusiasmo e la nostra passione, dalle finestre ci accompagnavano i “sogna vènce” di chi non veniva allo stadio. Nelle giornate calde ricordo il rumore delle catene di numerose biciclette, che ci affiancavano in quella camminata speciale. Si riusciva proprio a percepire nell’aria l’atmosfera di festa, e quando arrivavamo in prossimità del Ballarin, nonostante mancasse una buona mezz’ora al fischio d’inizio, da fuori sentivo già il rumore dei tamburi, e la curva che intonava qualche coro. Era qualcosa di elettrico, e come può reagire il cuore di un bambino a tutto ciò? Il mio batteva a mille, ero totalmente coinvolto, non potevi non esserlo in un clima così; con il caldo estivo, con il freddo e la pioggia d’inverno, lo stadio era sempre pieno, e mi ritengo molto fortunato ad aver vissuto tanti di quei momenti in un’atmosfera così, che purtroppo oggi è andata un po’ perdendosi».


Gian Marco Calvaresi
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