Marchi, Bellomo e Perina: arrivano i nostri. «Qui per dare il massimo». LE INTERVISTE

Mattinata di sorrisi e strette di mano. Al Riviera delle Palme sono arrivati (in realtà da qualche giorno, ma per le presentazioni solo in giornata) Pietro Perina, Alessandro Marchi e Nicola Bellomo.

Prende la parola, per primo, l’estremo difensore classe ’92:
«San Bendetto è per me un passaggio importante: venire qui è motivo di orgoglio. Si tratta di una squadra dal glorioso passato. Ho iniziato male il campionato a Cosenza mettendoci anche un po’ del mio. Alla fine ho fatto comunque giocato 15 partite, non una. Sono qui per dare una mano ai ragazzi per arrivare più in alto possibile. Sappiamo che ci aspetta un girone di ritorno molto importante e pensiamo già alla partita di sabato».

Poi tocca al nuovo centrocampista di fatica di mister Capuano:
«Orgoglio e riscatto: negli ultimi mesi non sono stato impiegato con continuità e in carriera non mi era mai capitato. Sono marchigiano e ho un motivo in più. Per questa maglia darò tutto e voglio innanzitutto dimostrare che sono un uomo. Questa è una piazza che può dar tanto e mi piace misurarmi con piazze importanti. Darò il massimo entrando in punta di piedi in un gruppo che sta già facendo molto bene. Cercherò da far parlare il campo dando il massimo ogni giorno. La ambizioni? La Samb deve averne di importanti, bisogna continuare a fare bene. Pensando partita per partita e dando sempre il massimo. Ad inizio aprile faremo i conti».

Su Bellomo, invece, se ne sono già dette tante. Su tutte il fatto che i numerosi infortuni hanno pregiudicato una promettente carriera. Non si scompone neanche nei confronti di chi lo ha definito “ex”:
«Devo ripartire col piede giusto e spero di ripagare la fiducia di mister, società e tifosi. Mi hanno definito ex? Facciamo parlare la gente, io faccio parlare il campo. Essere paragonato a Cassano è un onore. Per la posizione in campo decide il mister, io sono a disposizione e cercherò di dare tutto ovunque sarà necessario. Gli infortuni mi hanno limitato abbastanza: mi sono rotto il crociato, il quinto metatarso… Ma ora non sono qui per parlare del mio passato: ora sono alla Samb e sono fiero di questa mia scelta. Questa è una società ambiziosa che punta a qualcosa di importante».

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