MONTERO: «CHIEDO SCUSA A TUTTI»
SERAFINO: «MONTERO CI HA MESSO LA FACCIA, NON RISCHIA»
Ha cambiato modulo mister Montero alla sua terza uscita dopo il rientro in casa Samb: dopo aver proposto nelle prime due occasioni il 4-4-2, al Braglia si è tornati al 3-5-2 che aveva caratterizzato la gestione Zironelli, anche se fase in offensiva Trillò è avanzato fin quasi alla linea d’attacco formando un tridente con Lescano e Botta, mentre Rossi, già per la seconda volta titolare anche se lontanissimo dalla migliore condizione, accompagnava Angiulli e D’Angelo in mediana. L’undici ospite, però, ha stentato a fare breccia nel compatto 3-5-2 di Mignani (migliore retroguardia di tutti i campionati professionistici), quello disegnato da Montero nonostante i tentativi di inserimento di un mobilissimo D’Angelo e le serpentine di Botta, solito a partire da destra nel tridente offensivo. Ci si è affidati in alternativa alle conclusioni da fuori, specialità sia di Angiulli che di Botta, ma la porta difesa da Gagno non veniva mai inquadrata, mentre dietro si correvano enormi rischi. Mignani allora intravedeva la possibilità di chiudere la contesa ed ecco i cambi vincenti, mentre Montero stava a guardare: l’allenatore di casa convertiva il suo modulo in un 4-3-1-2 con Castiglia suggeritore delle due punte Spagnoli e il neo-entrato Monachello e la partita la chiudeva davvero. A scoppio ritardato, quando ormai la Samb era fuori dal match, ancora una volta giungevano le sostituzioni di Montero, che ridisegnava i suoi con il 4-4-2 e Botta-Chacon larghi sugli esterni. A questo punto in casa rossoblù c’è davvero tanta confusione e bisognerà trovare qualche paracadute per evitare una caduta rovinosa. Intanto in vista di altri due ardui impegni contro Sudtirol e Perugia una mano potrebbero darla i possibili recuperi di Bacio Terracino e Maxi Lopez. Ma sempre più difficili da arginare appaiono i problemi di una retroguardia, ovviamente portiere compreso, che ha subito negli ultimi due match la bellezza di sette reti.