Nonostante il cambio tecnico ed una campagna acquisti (deludente) nel corso di tutta la stagione i rossoblù hanno evidenziato gli stessi difetti tecnici e caratteriali…
Nell'ultima gara giocata dalla Samb al Riviera, contro il San Nicolò, sono stati riproposti tutte le ingenuità e le lacune che hanno contraddistinto la stagione: mancanza di idee in campo, gioco latente, caratteristica emersa nella seconda parte del campionato, troppa foga e nervosismo.
BEATA INGENUITA' – Sembra che la Samb scesa in campo durante questa stagione non fosse in grado di controllarsi e mostrare continuamente le due facce della medaglia: o imbattibile o squadra materasso. Il caso, forse più emblematico, si registra proprio ad inizio stagione ad Agnone dove i rossoblù vanno sotto di tre gol, perdono Tozzi Borsoi per un fallo di reazione e rimontano in sei minuti rischiando addirittura la vittoria. Altra gara strana, ma con stesso risultato, 3 a 3, fu quella di Civitanova dove i padroni di casa persero Aquino e Cossu. Complici alcune scelte severe del direttore di gara sia Franco che Viti raggiunsero gli avversari espulsi negli spogliatoi, il primo per doppia ammonizione scaturita da due falli ingenui, appunto, e il secondo punito per un fallo da ultimo uomo interpretato in maniera generosa dal direttore di gara. A Jesi, invece, quello che succede meriterebbe una pagina a se. Nonostante una settimana di promesse e proclami, la Samb è caduta nella trappola dell'antisportività leoncella incassando due reti scaturite da due errori difensivi e finendo la gara in nove a causa delle espulsioni di Pepe e Tozzi Borsoi.
L'ARRIVO DI PAOLUCCI – Dopo la brutta pagina scritta a Chieti, figlia dell'immeritata sconfitta al Riviera contro il Campobasso, Mosconi viene sollevato dall'incarico con la società che, nell'arco di una notte, decide di affidare la panchina a Silvio Paolucci. Cambia il gioco della Samb, ma non la mentalità in campo. I giocatori sembrano subire gli avversari ed essere incapaci di reagire. A Macerata va in scena una buona Samb, ancora in fase di assesto dopo il cambio al timone e l'innesto di qualche nuovo elemento, ma capace di tener testa all'imbattibile formazione di Magi. Si impongono per tutto il primo tempo, gli ospiti, salvo poi capitolare durante il recupero e dopo aver subito l'espulsione di Lobosco. Anche Borgese, al centro di un ciclone a causa del suo rendimento, finisce sotto la doccia anzitempo a causa di una doppia ammonizione. L'espulsione del centrocampista segna la fine della Samb che, in doppia inferiorità numerica, non riesce a resistere. Ci mise del suo anche Fulop, in quella gara maledetta. Sembra trovare la quadratura del cerchio, il tecnico di Tollo, che ha il tempo di prepararsi durante la pausa natalizia. Lanci lunghi, Tozzi Borsoi punto di riferimento, difesa lenta, ma risultati che non mancano. Si faccia eccezione per il pareggio a Giulianova, ottenuto contro una squadra ostica e su un campo difficile, la Samb torna nel baratro a Fano quando gli amaranto rimandano a San Benedetto gli ospiti sconfitti per 1 a 0 e con il rosso ad Alessandro che, in definitiva, firma l'ultima apparizione di rilievo dell'italoargentino.
CIVITANOVA E TERMOLI – Al Riviera delle Palme, colmo anche per merito del gemellaggio con i civitanovesi, va in scena una gara incomprensibile della Samb che incassa un punto contro la compagine degli ex Aquino, Ferrini, Forgione e Shiba. In Molise, una settimana dopo, la Samb impatta contro una squadra data per morta: calciatori senza stipendio, società assente e sedute di allenamento saltate per tutta la settimana antecedente la gara. Fu espulso Paolucci, ma la Samb subì il pareggio che, in definitiva, sancì lo strappo tra calciatori e tifosi.
FINALE DA BOLLINO ROSSO – La Vis Pesaro a fare la voce grossa a San Benedetto, impensabile ad inizio stagione. Gli ospiti si impongono sui padroni di casa con una grande prestazione dell'ex Martini. Ancora una volta Samb nervosa e dopo aver trovato un illusorio vantaggio, è capitolata, ancora una volta in inferiorità numerica a causa dell'espulsione di Viti. Nervosismo tangibile perchè in quell'occasione fu allonato anche il team manager Porcari per proteste. Il 2 a 4 imposto dal Chieti brucia ancora e la gara contro gli abruzzesi è balzata agli onori della cronaca più che per il risultato e il gioco della Samb, per il gesto voluto dai tifosi da parte dei giocatori di lasciare le maglie sotto la Curva Nord al grido di “Indegni”. Il capitolo finale, purtroppo, è quello scritto contro il San Nicolò nei playoff. La Samb ha messo in vetrina tutti i propri limiti di gioco e mentali. Al di là delle giuste critiche mosse nei confronti dell'arbitro, reo di diverse decisioni dubbie e sfavorevoli ai rossoblù, la squadra di Paolucci è stata in campo per il primo quarto d'ora, salvo poi sparire sotto i colpi di un (non) irresistibile San Nicolò, forte, ma provato dalla gara di un paio di giorni prima a Campobasso.
Domenico Del Zompo