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Notaresco-Samb 1-1, IL COMMENTO: Un’altra pezza di rigore

“L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” avrebbe detto Ginettaccio Bartali di fronte ad una Samb così disarmante come quella che nonostante il pari finale ha rimediato una figuraccia in un Savini, confermatosi tabù per i nostri colori, dopo due pari e una sconfitta nelle tre stagioni precedenti. La terza maglia diversa, bianca, indossata nelle prime tre giornate è sintomatica della bandiera bianca che la Samb ha rischiato a lungo di issare di fronte ad un Notaresco, aggressivo, dinamico e manovriero, che ha fatto letteralmente vedere i sorci verdi ad Eusepi e compagni.

Le difficoltà in fase di costruzione notate all’esordio di Ascoli e parzialmente nel match pur vinto al Riviera contro la Recanatese si sono ripetute, persino ingigantite in terra abruzzese. Ampliate perché stavolta anche la fase difensiva è andata più volte in affanno, soprattutto nel corso della prima frazione, sottoposta alle folate di due ottimi under come il laterale destro Braccia e il possente e rapido attaccante senegalese Sall. Il 5-3-2, un modulo che evidentemente questa farraginosa Samb soffre, disegnato dall’ex Evangelisti, giovanissimo ma già preparatissimo trainer dei padroni di casa ed orchestrato da un ottimo Arrigoni, di cui più che mai si sente la mancanza, ha di fatto asfissiato gli ospiti, spegnendo qualsiasi fonte di gioco.

Inesistenti le trame della formazione di Palladini, che si è affidata in maniera stantia a tentativi individuali o al lancio lungo dalla retroguardia e che nella ripresa ha mantenuto solo uno sterile possesso palla. Come una settimana fa si è attaccata male la porta difesa da un Loliva pressoché inoperoso, come i precedenti colleghi di Atletico Ascoli e Recanatese. Si è proprio lontanissimi da un concetto di squadra, quella che ha messo in mostra, anche se ugualmente rinnovata, il Notaresco, che avrebbe senza dubbio meritato i tre punti. Fa da contraltare una smarrita Samb, che sa segnare solo su rigore e che ha lasciato per lunghi tratti sconcertati i suoi 400 encomiabili supporters, inimitabili nell’incitare a squarciagola calciatori spesso spaesati.

E sì, perché anche chi avrebbe l’esperienza o qualità tecniche, come i vari Eusepi (penalty a parte, molto negativo), Kerjota (lontano parente di quello di Senigallia), Battista (finora controfigura di quello ammirato la scorsa stagione), che potrebbero fornire quel quid in più, magari almeno per evitare certe figuracce, hanno invece giocato a nascondino. Ora visto che il calciomercato dei dilettanti è aperto sino a fine mese, è proprio il caso di cominciare immediatamente a porre rimedio, agendo innanzitutto sul parco under, ad un siffatto scempio, che un pubblico del genere proprio non merita, perché così non si va davvero da nessuna parte.

Alessio Perotti

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