SAMB, CURVA NORD GIÀ SOLD OUT PER
LA PARTITA CON LO UNITED RICCIONE
LE PAROLE DI LAURO: «NON HO VISTO
IL GIUSTO SPIRITO DI SACRIFICIO»
Sembrerebbe un ossimoro quello che accosta due termini apparentemente tanto diversi, ma è proprio la combinazione di questi due fattori che sarà vitale nel primo frangente delicato di questa stagione. I due pareggi casalinghi raccolti nelle ultime due sfide, entrambe regionali (Fano e Fossombrone), nella bolgia del Riviera, anche se il secondo si potrebbe considerare un punto guadagnato, visto il 2-2 arpionato all’ultimo respiro, hanno lasciato qualche mugugno. E a lamentarsi “in primis” è stato proprio mister Lauro, un autentico fiume in piena nel dopopartita.
Tanti gli aspetti, direi condivisibili quasi nella totalità, quelli rimarcati dal nocchiero rossoblù, a cui più che i 2 punti lasciati per strada non è piaciuto l’atteggiamento della squadra e in particolare la troppa facilità con cui sono state concesse agli ospiti le due marcature ad inizio e fine primo tempo. Indubbiamente difficile dargli torto, il “quasi” allora dipende dal fatto che tra i vari strali scoccati un pizzico di autocritica non ci stava poi malissimo.
Perché quando vieni a dire che qualcuno in campo dorme, che bisogna darsi una svegliata, che chi non se la sente, può dirlo e tirarsi indietro, che certi attributi non possono mancare, altrimenti meglio fare un altro mestiere, che nelle prossime partite si deve osare di più, puntare l’avversario, cercare di essere più concreti in area, dove serve qualche gol in più, che è necessario correre meglio, altrimenti il 4-2-4 diventa insostenibile, che spesso giriamo e rigiriamo la palla, senza attaccare la profondità, che fatichiamo sulle seconde palle, che ci si deve aiutare a vicenda, che difesa e centrocampo rischiano di andare spesso in difficoltà, che anche dietro qualche errore lo commettiamo, beh tu allenatore non ti puoi considerare del tutto esente dalle imperfezioni e lacune, pur correttamente rimarcate, della tua squadra.
Il 4-2-4 l’hai scelto tu caro mister Lauro dopo aver costruito la squadra, come hai detto tu stesso, per il 4-3-3 e aver largamente impiegato quest’ultimo modulo nel precampionato. Questo 4-2-4 non è stato neanche malaccio finora, perché comunque la Samb è seconda in classifica con quella media di 2 punti a partita, che spesso garantisce la promozione. Ed effettivamente non è stata neanche una scelta troppo azzardata (Battista può ben fungere da raccordo tra centrocampo ed attacco, diciamo che Cardoni è un tantino penalizzato e defilato dalla zona-gol) e neanche troppo costretta dalla carenza iniziale di centrocampisti causa infortuni: perché probabilmente Tomassini rende meglio con una spalla vicina, lo stesso Alessandro non è propriamente un esterno offensivo, poi proprio nell’ottica di questo modulo è giustamente arrivato anche il quarto attaccante centrale, Martiniello. Certo non sei il Brasile di Zagallo del 1970, che implementava il 4-2-4 alla perfezione con gente del calibro di Jairzinho, Pelè, Tostao e Rivelino, per cui non è detto che pur con questo schema i gol aumentino. Perché poi se sguarnisci il centrocampo e davanti ci sono quattro calciatori in linea statici, qualsiasi difesa ci va a nozze e la tua retroguardia al contrario può essere facilmente infilzata dagli avversari, ma i giusti movimenti è anche l’allenatore che dovrebbe impartirli.
Ora, comunque, qui non si sta a preferire in assoluto un layout anziché un altro, perché chiaramente la scelta dipende dai calciatori disponibili, dalla tua condizione atletica e mentale, anche dall’avversario, dalle fasi del match e via dicendo: diciamo che per fortuna questa rosa può esprimersi con vari assetti, ieri addirittura Lauro ha giustamente osato la difesa a 3 nella ripresa. Piuttosto si rimarca il fatto che occorre equilibrio e questo dovrà anche garantirlo la società, sia schierandosi al fianco dell’allenatore, ovviamente se crede nel progetto con Lauro, come sembra senza discussioni, che valorizzando e stimolando ulteriormente i propri calciatori. Sparate del genere possono essere sia molto produttive che purtroppo distruttive: si dovrà assolutamente fare in modo che si verifichi la prima opzione e ripeto in questo la nuova società avrà un ruolo determinante a strettissimo giro.
Poi giustamente il furore, evocato da Lauro, che i calciatori devono avere ma che lo stesso tecnico dovrà essere capace di infondere in loro, perché dal prossimo match la Samb dovrà veramente giocare sempre con il coltello tra i denti (come diceva il buon Nedo Sonetti, alla maniera dei bucanieri), ma anche con la giusta lucidità e soprattutto senza timori, incarnando al meglio lo spirito ruggente e fiero del suo incomparabile pubblico. Dopo un mese abbondante di studio, si può ben dire che ora si comincia ad entrare nel vivo del campionato e Sirri e compagni, assieme al loro tecnico, dovranno rispondere presente con la massima determinazione.
Alessio Perotti
TUTTE LE NOTIZIE DELLA GAZZETTA